Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili. qui la nostra privacy policy
Blog
Condivisioni sull’ESSERE
- 27 Gennaio 2014
- Pubblicato da: admin
- Categoria: anima Condivisioni Corpo Fare consapevole identificazione Meditazione Osho Presenza relazionarsi con gli altri

Il centro c’è sempre; che noi ne siamo consapevoli o no.
Questo esempio può aiutare:
Pensiamo ad una stanza come questa dove siamo ora, grazie al nostro corpo fisico e con i limiti percettivi del nostro stato fisico, noi percepiamo la stanza: vediamo le tende, il pavimento, le persone che ci sono, possiamo toccarle…
E c’è un aspetto della stanza da cui i nostri sensi non sono attratti ed è il VUOTO della stanza. Esso è in realtà è l’aspetto più importante.
Questo vuoto lo si può sempre riempire e può cambiare di contenuto: ora ci siamo noi ma prima non c’era nessuno e più tardi la stanza sarà nuovamente vuota.
Anche questi muri ora ci sono ma un tempo non c’erano e fra un po’ non ci saranno.
Quindi questo vuoto “È”.
L’ESSERE, è l’aspetto più importante.
Perdiamo il punto di conoscere chi siamo se perdiamo questa consapevolezza.
Non potremo mai arrivare a concepire e conoscere chi veramente siamo se manchiamo questo punto perché ci perdiamo nella periferia, ci perdiamo in aspetti spazio-temporali, relativi e nella loro relatività importanti, perché sono la nostra vita in questo piano di esistenza e quindi non sono trascurabili, ma perdiamo il senso di chi siamo, se manchiamo il vuoto originale.
L’esperienza che fai del vuoto porterà ad una realizzazione.
Osho ha parlato di tutte le tradizioni, dei grandi maestri e filosofi e scuole mistiche, e alla fine li distruggeva tutti: alle volte ne parla bene, alle volte ne parla male…perché?
Perché voleva che tu ne facessi l’esperienza.
Un vero Maestro non vuole seguaci, vuole che Tu ti realizzi.
Quindi non è sbagliato andare da un maestro, piuttosto che leggere un libro di Osho di altri, ma è l’esperienza che TU ne hai, L’esperienza che Tu realizzi , questo è ciò che fa la differenza.
Altrimenti sei dentro una dottrina, un sistema filosofico, un sistema di credenze e se di tante cose abbiamo bisogno… non è certo di un nuovo sistema religioso o filosofico.
Questo è un luogo dove ci si interroga, come la domanda di [M] della settimana scorsa “Cos’è l’ AMORE?” … ed è la domanda quello che vale di più.
Perché quando ti fai la domanda giusta, sei già ad un gran punto, perché così in questa domanda e in questa ricerca, TROVI.
Non può essere qualcosa che dico io “cos’è l’amore” , l’amore è una cosa che si sperimenta, che si vive che si sente, non è un qualcosa per la quale ci si può accontentare di una definizione. Allo stesso modo è Dio. Non possiamo accontentarci di una definizione!
Le parole… se dentro alle parole non c’è una trasmissione (un concetto diverso dall’insegnamento o dottrina), le parole sono vuote. In una società nella quale della parola si abusa, in quanto siamo con le menti piene di parole, se ne perde anche il senso, il significato. Così è per la parola AMORE.
[L] Anche facendo riferimento ad un’esperienza che abbiamo fatto sulla parola, la parola ha dei limiti ma ha anche una grande forza, quando viene dal centro e dal profondo, quindi per questo può esser bello parlare, quando si è in contatto, perché le stesse parole possono creare la realtà e modificarla.
[Ma] Se il linguaggio, per quanto limitato è l’unico modo che abbiamo per esprimere l’esperienza, dobbiamo utilizzare quello che abbiamo e quindi le parole, perché l’esperienza c’è.
[Y] E’ questo ciò che intendo, ora procediamo con la nostra meditazione.
Lascia un commento Annulla risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.