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Vegetariano? Vegano? Alimentazione, Yoga e Meditazione
- 22 Novembre 2017
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Alimentazione condivisione Corpo Meditazione non giudizio Presenza purificazione salute silenzio Yoga
E’ bello incontrare la curiosità di chi si approccia allo Yoga ed alla Meditazione, anche quando i temi toccati sono più delicati come quello dell’alimentazione…
Il tema dell’alimentazione è un tema che scatena grandi emozioni, prese di parte, avversioni e difese, perchè tocca molto più delle abitudini di ognuno.
Il cibo che si presenta nel nostro piatto racchiude in sé i ricordi e gli affetti di famiglia, porta con sé la geografia del nostro territorio, il sapore della terra e del vento, e l’incredibile stratificarsi della storia.
E ancora il cibo diventa parte di noi influenzando oltre al funzionamento del nostro corpo anche le nostre emozioni e la nostra attitudine… e arriva ad estendersi dove spesso non immaginiamo: è il piatto in cui rendiamo visibile la nostra visione del mondo e relazione con gli altri esseri viventi che lo abitano, l’intero ecosistema di cui facciamo parte.
L’invito, con ogni alimento, vegetale, derivato o animale, non è quello di avere regole o ideali, ma è quello di ascoltarsi con totalità, ascoltare l’effetto di ogni alimento nel corpo… oltre che al palato!
E le domande sono tante, tantissime!
Che effetto ha in me? Mi rende ottuso o sveglio? Vitale o assopito?Rrabbioso o pacifico?
Ha lo stesso effetto crudo o cotto? E’ lo stesso a lunga conservazione o fresco? Se un alimento è a km zero o a lunga distribuzione, cosa cambia? E la soia, sta soia mi fa bene o no? dove la metto? devo proprio metterla da qualche parte o è un’invenzione commerciale?
E questa pasta il cui grano proviene dal Canada, in cui si potrebbero aggiungere tra gli ingredienti glifosato e micotossine, davvero la sto pagando meno e la digerisco come quella di grano antico italiano? Fa altrettanto bene a me, ai coltivatori, all’ambiente? Chi pagherà poi la differenza?
E’ meglio un pollo allevato libero ( e duretto, mi dicono) o tenero e vissuto in gabbia?
Mica tutti i popoli della terra per sussistenza non possono proprio essere vegetariani, non ovunque c’è la straordinaria varietà di frutta e verdura disponibile qui in Italia… e come si può essere onnivori e rispettarsi e rispettare maggiormente la vita?
E i derivati, che effetto mi fanno? Le uova, il latte, sono tutti uguali? Fanno sempre bene o sempre male?
C’è qualcosa che cambia spontaneamente nelle varie età?
E’ da tener di conto anche che l’orizzonte in cui è nato il vegetarianesimo è molto diverso da quello odierno: l’allevamento e l’agricoltura sono ora intensivi, l’industria alimentare ha radicalmente mutato non solo spesso la biologia e l’esperienza di vita di piante ed animali, ma ha aggiunto come ingredienti del nostro pasto ormoni ed antibiotici, pesticidi e metalli pesanti.
Scegliete con consapevolezza.
“ Non credo nel vegetarianismo, perché non credo in niente. I miei discepoli sono vegetariani non perché seguaci di una setta, non perché fedeli a una dottrina. Sono vegetariani, perché le loro meditazioni li rendono più umani, più vicini al cuore, e così vedono la totale stupidità di coloro che uccidono esseri viventi per cibarsene. È la loro sensibilità, la loro consapevolezza estetica, che li rende vegetariani. Io non insegno il vegetarianismo: è una conseguenza della meditazione. Ovunque sia accaduta la meditazione, le persone sono diventate vegetariane; sempre, da migliaia di anni.
Non puoi uccidere gli animali per mangiarli, non puoi distruggere la vita. Quando hai a disposizione cibi deliziosi di ogni tipo, che bisogno hai di uccidere degli esseri viventi? Non c’entra niente con la religione. Si tratta semplicemente di sensibilità, di comprensione estetica.
( …) Non è la mia filosofia, è semplicemente una conseguenza. Non insisto su quello. Io insisto sulla meditazione. Sii più vigile, più silenzioso, più gioioso, più estatico, e troverai il tuo centro più profondo. Molte cose seguiranno per conto proprio… e quando accadono in questo modo, non c’è repressione, non c’è lotta, non c’è privazione, non c’è tortura.
Ma se vivi il vegetarianismo come una religione o una filosofia, desidererai continuamente la carne; avrai sempre in mente la carne, la sognerai, e il tuo vegetarianismo sarà solo un abbellimento per il tuo ego.
Con me, la meditazione è l’unica religione essenziale. Non ho niente a che fare col vegetarianismo, ma so che se mediti arriverai a una nuova sensibilità – un nuovo modo di vedere le cose – e non potrai uccidere animali.
( … ) Ci sono milioni di persone che non hanno mai pensato al vegetarianismo. Fin da piccoli hanno ucciso animali viventi. Non si tratta di qualcosa di diverso dal cannibalismo. È un fatto assolutamente scientifico, dopo le scoperte di Darwin, che l’uomo discende – si è evoluto – dagli animali: quindi stai uccidendo i tuoi antenati e mangiandoteli allegramente. Non fare una cosa così orribile![…]
L’intero regno animale fa parte di noi, e anche gli alberi. Solo ora gli scienziati hanno concluso per certo che gli alberi sono parte degli esseri viventi. E non solo questo, ma che possiedono anche una grande sensibilità, molto più grande della tua. Hanno messo dei macchinari attorno agli alberi, inserito dei fili negli alberi – macchinari come un cardiografo, che mostra il battito del cuore, fa vedere il battito del cuore di un albero. E se qualcuno si avvicina per tagliare un albero, il tracciato del cardiogramma immediatamente impazzisce: l’albero ha davvero paura e trema. Non solo quell’albero, anche gli altri alberi intorno impazziscono, nonostante non stiano per essere tagliati. Ma qualcuno, un amico, sta per essere tagliato e lo sentono.
La cosa più strana che è stata scoperta dagli scienziati è che se la persona che si avvicina con un’ascia sta solo facendo finta – non ha veramente intenzione di tagliare l’albero – il grafico rimane stabile. Questo è qualcosa di incredibile, che gli alberi sappiano se un individuo intende tagliarli o sta solo facendo finta. Sono molto più sensibili di te. Tu non riusciresti a capirlo: se qualcuno ti si avvicina con una spada, non ti rendi conto se sta per colpirti o sta solo facendo finta, recitando. Non puoi capirlo attraverso la tua sensibilità. La ragione è che l’uomo ha vissuto per milioni di anni in modo così insensibile, che ha perduto una delle più grandi qualità del suo essere. La meditazione piano piano ti ridà la sensibilità; e un uomo che è arrivato all’estasi suprema della meditazione, è sensibile come ogni albero, animale, qualsiasi cosa in tutta l’esistenza.
È questa sensibilità a rendere vegetariana la mia gente. E si tratta di un guadagno, non di una perdita. Ti renderà anche più amorevole, più compassionevole, più sensibile, più in grado di apprezzare la bellezza.
Ti renderà consapevole di una grande musica: la musica che si sente quando il vento soffia tra i pini, o il suono dell’acqua che scorre… la musica che c’è in questo momento, in questo silenzio.
Il silenzio è la musica più grande. È senza suono, ma può essere percepito.
Non senti che silenzio c’è qui? Non senti che le persone qui sono un tutt’uno, vibrano allo stesso ritmo, i loro cuori battono allo stesso tempo? Il vegetarianismo è una piccola cosa. Noi dobbiamo creare un mondo di persone veramente sensibili, che possano apprezzare la musica, la poesia, la pittura, che possano comprendere la natura, che possano capire la bellezza umana, il mondo che le circonda: le stelle, la luna, il sole.
L’umanità ha perduto il suo cuore, e noi dobbiamo ridarlo… a chiunque lo rivoglia”.
tratto da : Osho, From Death to Deathlessness #32
t. 3937216182
namaste@maitri.it
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