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SempliceMente Essere: volersi migliorare può essere una trappola?
- 21 Febbraio 2018
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Uncategorized
L’Ego è qualcosa che affligge tutti.
Per spiegare in poche parole che cos’è l’Ego userò una metafora; in questa metafora la vita è paragonata ad una foresta… Vivere è come entrare in una foresta ed entrato lì cerchi di liberare un piccolo spazio, lo recinti, metti un po’ di ordine, costruisci una capanna, un giardinetto… e ti senti soddisfatto, un po’ più sicuro, un po’ più protetto.
Oltre il recinto la foresta, il mondo selvaggio, l’ignoto rimangono.
Tutta l’educazione e la cultura, tutti i condizionamenti che formano l’Ego servono a farci sentire un po’ più al sicuro. Ma la paura, in fondo in fondo, rimane perché sai che oltre la siepe c’è la foresta selvaggia, c’è il caos, c’è l’ignoto.
Sai che dentro al recinto esiste solo una piccola parte di te e sai che nessun recinto può contenere una foresta. Così la paura permane latente ed è solo quando, grazie alla consapevolezza, la smetti di considerare di essere solo lo spazio dentro al recinto, che qualcosa cambierà.
Solo se includi anche il resto della foresta, allora ogni cosa si mette in ordine dentro di te e questa consapevolezza rifletterà l’armonia della vita.
Io, Tu, Noi non esistiamo solo entro il recinto. Esistiamo dunque sia oltre che al suo interno.
Con questa consapevolezza la foresta non ci apparirà più un caos spaventoso ma ci rivelerà l’ordine stesso, l’armonia stessa della natura e della vita.
L’Ego quindi compie costantemente lo sforzo, comprensibile, di farti diventare più grande, più bello, più simpatico, più forte, più ricco, più attraente e mentre fa questo vivi adombrato da un fastidioso senso di stanchezza, di scontentezza e di pesantezza.
La vitalità, l’avventura, l’autenticità, l’integrità c’è quando includiamo la foresta, l’ignoto. Altrimenti, senza che te ne rendi conto, starai sempre in un continuo dubitare di te stesso, starai continuamente a darti il voto e a dare il voto agli altri.
Se continui a rimanere dentro al recinto ad ascoltare attentamente l’Ego finirai sempre col credere di non essere abbastanza, finirai sempre col darti brutti o bei voti (alla fine sarà uguale), in una situazione senza scampo dove così come sei non andrà mai bene.
Il continuo sforzo di migliorare, se è un’istanza dell’Ego, può diventare una grande trappola. Ti potrebbe orientare verso una direzione insostenibile e ti fa vivere con la sensazione di non aver mai abbastanza e che manca qualcosa. Nell’intento di far sì che le nostre vite vadano meglio, abbiamo da portare consapevolezza all’approccio che adottiamo altrimenti ci indeboliremo giorno dopo giorno.
L’insoddisfazione è l’inevitabile conseguenza di un approccio sbagliato e l’amarezza il riflesso evidente di come così non si può vivere sereni e in pace.
Le tensioni nel corpo, la qualità del sonno e i sogni che fai al primo risveglio, ti raccontano di quanto invece ti senti bloccato, esposto, imbarazzato dentro questo illusorio recinto.
Tuttavia proprio questo malessere sta cercando di suggerirti la soluzione.
L’ego non è un innocente spettatore. Anzi, il suo desiderio di attenzione non si placa mai.
Mentre apparentemente reclama di avere a cuore i tuoi interessi, sotto sotto ti allontana da ciò che più conta per te: serenità, benessere e senso di appagamento.
Ma ho una buona notizia da darti: l’ego per continuare il suo gioco perdente ha bisogno del tuo aiuto.
Se vuoi davvero una vita migliore, più soddisfacente in termini di qualità, hai da far in modo che l’ego molli la sua presa. Nonostante forse non sai ancora come fare, puoi intuire già che questo dipende da te.
Gli eventi più importanti della vita: assistere ad una nascita, essere genitori, assistere alla morte, innamorarsi, richiedono di lasciar andare la morsa dell’ego.
Forse nessuno nella tua vita ti ha insegnato come essere te stesso in modo costruttivo.
Forse hai ricevuto numerosi incoraggiamenti: come amarti, avere autostima, avere fiducia e magari anche hai acquisito le abilità per ottenere, anche con grinta, ciò di cui hai bisogno … Allo stesso tempo è importante considerare che queste abilità non saranno abbastanza a garantirti la serenità e il benessere interiore.
Le persone che hanno un forte ego continuano a soffrire e a lottare.
Badando continuamente al proprio ego, diventano stranieri a sé stessi.
Se vuoi vivere più rilassato, avere relazioni affettive significative, se vuoi improvvisare, essere creativo e giocoso o simpatizzare con gli altri, non è necessario cambiare tutto della vita, hai solo da imparare come fare partendo da piccole cose.
I momenti più importanti della vita: innamorarsi, partorire o assistere ad una nascita, essere vicini a qualcuno che muore, fare all’amore, tutto ciò richiede all’ego di scivolare via.
In queste situazioni l’ego è inutile. E non puoi più continuare ad autorizzare l’Ego a tenerti lontano dalla vita e dalla gioia; non c’è ragione che tu mantenga un’agenda appuntamenti e di liste di cose da fare organizzando tutto il tuo tempo per poi sentirti insoddisfatto.
Puoi decidere di non lasciarti più guidare dalle paure e dagli attaccamenti. Tu puoi, in quanto individuo consapevole, far sì che l’Ego non abbia il sopravvento.
Questo lo puoi imparare dirigendo l’attenzione verso il mondo interiore. Ecco come il percorso di SempliceMente Essere può venirti in aiuto.
C’è molto amore fiducia e stima da ricevere lì, dentro di te, se impari come e quando arrenderti alla vita.
La nostra cultura non supporta generalmente la consapevole destrutturazione dell’ego. Troverai molti avvocati difensori dell’ego dentro la mente. Lo so bene e ti auguro un ego sempre più flessibile, un ego che non costringe gli individui gli uni contro gli altri in un futile tentativo di raggiungere una sicurezza totale.
Non ho più dubbi rispetto al fatto che la struttura egoica sia un fattore limitante. Riconosco velocemente e bene cosa mi accade in termini di sofferenza quando lascio che l’ego spadroneggi. E riconosco anche il senso di libertà e di forza interiore di quando lo lascio andare.
Non serve sradicare l’ego. Farlo significherebbe renderci bisognosi o impauriti. Abbiamo bisogno dell’ego per navigare nel mondo, per regolare i nostri istinti, per esercitare le nostre funzioni pratiche e per mediare le richieste in conflitto tra il noi e gli altri.
Sempre più sono le persone che hanno abbracciato le pratiche di consapevolezza e mindfulness che si insegnano in SempliceMente Essere per migliorare gli stati interiori e hanno così potuto affrontare con serenità le sfide della vita familiare e professionale.
La meditazione sta trovando spazio negli ospedali, nel mondo degli affari, nelle forze armate, negli sport competitivi, e mentre corriamo il rischio che i suoi benefici inizialmente vadano a rafforzare le bugie dell’ego, allo stesso modo dobbiamo sapere che questo a lungo andare non potrà verificarsi. Un ego, anche ben direzionato non può portarci lontano nella meditazione. Un ego anche ben direzionato ti porterà comunque alla scontentezza.
Come potrai sapere se sei nella giusta direzione?
Lo saprai sempre e solo andando dentro di te.
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