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NESSUNO, PROPRIO NESSUNO, PUÒ DIRE DI NON AVERE MAI SOFFERTO
- 23 Marzo 2018
- Pubblicato da: admin
- Categoria: amore condivisione Meditazione Mindfulness Yoko

con APIO: PREVENZIONE, SCOPERTA E CONSAPEVOLEZZA
E’ il quarto anno che il Centro Yoga Yoko conduce in collaborazione con Apio Onlus (Associazione di Prevenzione e Informazione Oncologica) un ciclo di incontri esperienziali per imparare delle tecniche semplici di meditazione volte ad aiutare a ridurre la sofferenza e ad aprirsi a nuove possibilità di percezione.
A richiesta dei partecipanti e per tutti voi riportiamo il testo di una lettura fatta durante l’incontro di Marzo 2018.
Nessuno, proprio nessuno, può dire di non avere mai sofferto.
di DARIA COZZI – Dott. ssa in Scienze Tecniche Psicologiche e Scrittrice
“E poiché, attorno al piacere ed al dolore ruota tutta la nostra vita, è proprio vivendo che
rincorriamo l’illusione di essere indenni da tutto ciò che può farci male.
Male al corpo, all’anima, male alla nostra capacità di mantenere floride ed appaganti le
nostre relazioni, male all’ essere bravi genitori, male alla nostra abilità a conquistarci la stima e la benevolenza degli altri, male alla nostra competenza sul lavoro, male al nostro essere sempre “a posto”, efficienti, belli, sani, forti ed equilibrati.
L’impegno è quotidiano.
C’è chi è convinto che non si ammalerà mai se mangerà bene. Nessuno sgarro è ammesso con una rigidità che non fa bene né al corpo né alla mente.
C’è chi sviluppa una sorta di dipendenza sportiva e non si concede mai una pausa neanche quando il corpo la richiede.
Poi ci sono le personalità vagamente o dichiaratamente ipocondriache. Sono coloro che consultano internet per ogni piccolo banale disturbo trasformandolo in un problema di dimensioni apocalittiche o quelli che vanno continuamente dal medico per essere rassicurati.
C’è poi chi si impone sempre una disciplina ferrea. Non importa per cosa, il lavaggio dell’intestino assolutamente ogni tre mesi, ascoltare ogni sera tutte le edizioni dei telegiornali di tutti i canali tv per essere sempre informati per poter intavolare una dialogo, consultare ossessivamente gli andamenti della borsa; frequentare assiduamente seminari di tutti i generi….
Sforzi Continui alla ricerca dell’equilibrio, della salute, del benessere, del proprio insindacabile ruolo sul lavoro, in famiglia, nella coppia.
Crediamo di poter gestire il nostro mondo e l’andamento della nostra vita se stiamo attenti, se
ce la mettiamo tutta, se ci impegniamo.
Abbiamo bisogno di crederci. Abbiamo tutti bisogno di punti fermi, di riferimenti di certezze.
Ma la vita è un’altra cosa. La vita non risparmia nessuno.
Ci si ammala anche se si mangia in modo impeccabile, si rimane soli anche se si fa di tutto affinché questo non debba accadere mai, si sbaglia con i figli, si perdono le amicizie, il lavoro, la salute. Nessuno è immune.
Dunque, credere di poter manovrare la propria esistenza è un pensiero ingenuo che rischia di
farci trovare impreparati quando sarà necessario affrontare una realtà che non abbiamo voluto mettere in preventivo.
Da dove potremmo iniziare?
Forse il primo passo da fare è quello dell’accettazione dei propri limiti e delle proprie fragilità nutrendo al contempo quelle che sono le nostre risorse.
L’allenamento migliore è quello di incominciare a smussare gli angoli caratteriali ,le incertezze granitiche, il pensiero totalizzante, la rigidità in tutte le sue forme.
La forza quella vera, quella che ci può salvare sta nella flessibilità.
Nella capacità di adeguarsi, di capire, di cambiare. Nell’ampliare i propri orizzonti. Nel concedersi il dono del rinnovamento e della trasformazione come una goccia che cade nell’oceano ridisegnando l’equilibrio delle sue acque. Nel guardare agli equilibri della vita in modo nuovo accogliendoli come possibilità di trasformazione.
Di sicuro la vita non ci farà mancare occasioni per fare esperienza, ma non dobbiamo mai dimenticare che il risultato dipenderà da noi. Dal nostro modo di pensare, di comportarci, di reagire.
Nulla è per caso e, se non vogliamo perdere la lezione, ciò che dobbiamo fare è smettere di
lamentarci, coltivare il coraggio e la speranza, evitare di dare connotazioni negative a qualsiasi cosa che non ci piace. Non è facile ma possiamo provarci.”
Di seguito un altro brano tratto dal libro “Quattro giorni tre notti” di Daria Cozzi, è uno di quei libri che ti entra dentro e pianta le radici nella nostra memoria perché con impareggiabile classe l’autrice ci fa riflettere su molti valori primo fra tutti il confine tra la vita e la morte.
Ora si dedica all’Associazione ALICE ed alle persone colpite da ictus.
“Ho imparato a guardare e capire le varie sfaccettature della disperazione. Ho scrutato l’imprevedibilità del destino, con rispetto, silenzio, umiltà. Ho capito che di fronte alla vita, qualsiasi essa sia, non si può fuggire. Ed è proprio là, davanti alla difficoltà che è necessario
fermarsi. E…aspettare, a volte senza combattere. Nulla di quello che ci capita è per niente. Nulla è inutile. Nulla è per caso. Affrontare le prove che il destino ci impone è parte del nostro percorso evolutivo. E paradossalmente una mano tesa per farci crescere. Riconoscere che molti avvenimenti sfuggono al nostro controllo e che sono incomprensibili avrà l’effetto di placare le
nostre ansie ed il nostro malessere che va incontrato, accolto, accompagnato, compreso ed accettato.
Un lavoro difficile che rappresenta e costituisce una vera e propria conoscenza di sé, un faticoso e struggente viaggio nei meandri della nostra mente e della nostra anima, un percorso
all’interno del nostro essere più puro, un delicato passaggio da una condizione umana, ad una
altra, più libera, più profonda, più emancipata.
Uno spazio nuovo capace di contenere immagini, visioni, spunti e riflessioni che in un altro
modo sarebbero rimasti embrioni troppo deboli per trasformarsi in vita.
Queste sono le sofferte metamorfosi che poi si rivelano come straordinarie alchimie.
E se sapremo aprire il nostro cuore esse si trasformeranno in tenere carezze.”
Prossimo incontro “Mindfulness Chiavi per la salute e il benessere” Sabato 21 Aprile 2018, sede Centro Yoga Yoko.
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