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La paura e le relazioni
- 29 Gennaio 2014
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Meditazione Paura Presenza relazionarsi con gli altri Yoko
E’ un tema molto importante per tutti noi, perché viviamo con gli altri, in comunità, in famiglia, in coppia, in amicizia, nei rapporti di lavoro. E se guardiamo alle nostre sofferenze osserviamo che soprattutto hanno a che vedere con il rapporto con gli altri.
Andiamo un po’ in profondità: “forse ho vissuto una bella esperienza con l’altro perché è una persona nella quale ho fiducia, che conosco…”.
E se vi trovate in una situazione in cui questa cosa non succede? Dove l’esperienza di stare insieme non è così piacevole?… allora è un’ottima occasione per riconoscere quali sono le paure.
Se con questa persona non riesco a fluire, non riesco ad andare insieme?
Il punto qui è la paura della SOLITUDINE, che è una paura molto profonda dentro tutti gli esseri umani.
In meditazione sei solo, sola: faccia a faccia con la solitudine e con la paura della solitudine.
L’antidoto a questa paura è: la qualità essenziale della FIDUCIA.
E’ qualcosa che puoi solo trovare dentro di te, proprio in meditazione.
Osserviamo da dentro questa paura, consapevoli che è assolutamente UMANA e appartiene a tutti. Primo passo quindi: riconoscere la paura e accettarla senza farci l’idea che sia sbagliata. Conosci te stesso.
Quello che puoi scoprire con la meditazione, con la maturità e la crescita personale, è che della paura che provi puoi veramente fare qualcosa di diverso da quello che hai fatto fino ad adesso, a beneficio delle relazioni con gli altri.
Cominci così ad avere relazioni sempre meno complicate, conflittuali e sempre più felici.
Devi prima metterti di fronte onestamente al grande tema della PAURA, la paura di rimanere solo, sola, di non essere amato, considerato ecc…
Nel momento in cui ti senti quasi in obbligo di guidare tu, oppure al contrario molli all’altro la guida, piuttosto che nel momento in cui ti separi e senti una cosa opprimente dentro di te…che cosa sta succedendo veramente?
Qual è la paura che sottende a questi comportamenti coatti?
Ad esempio, se noto di avere il bisogno di guidare/controllare, come mai mi accade? Non è forse un’illusione pensare di poter avere la vita o, peggio gli altri, sotto controllo?
Cosa accade a te quando se vicino a qualcuno che vuole controllarti? Come ti senti?
Più hai bisogno di controllare, meno c’è fiducia. E non si tratta di fidarsi o non fidarsi di quella persona.
Si tratta di una fiducia più grande. Quindi la paura è l’emozione che sottende e inquina le relazioni.
Perché divento gelosa o possessiva, piuttosto che indifferente e faccio finta che non mi interessi, oppure mi chiudo per non sentire l’affetto e l’amore vero? Fondamentalmente per paura.
Ed è anche per PAURA che a volte si diventa lavoro-dipendenti e ci si concede poco tempo per sé stessi e per stare in amore con gli altri.
Per la meditazione di oggi, il punto è sottile: grazie al lavoro che sto facendo su me stesso mi metto nella posizione di incontrarmi con l’altro vedendolo, accorgendomi veramente dell’altro.
Come nel famoso film AVATAR dove si salutano non con un “ciao” ma con “TI VEDO”… Buona visione. J
1 commento
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Letto e riletto, troppo bello!
Anzi troppo importante per non leggerlo ancora una volta 🙂
Guardare gli altri e, in loro, ritrovare te stesso…
Guardare gli altri e, con loro, avere consapevolezza piena del tuo punto visuale e del loro punto visuale, ma anche che in definitiva il punto visuale è l’effetto dell’EGO.
Percepisco che in verità non esiste un punto visuale! Esiste una realtà che non ci è facile comprendere ed accettare fintanto che restiamo chiusi nell’idea che siamo il nostro corpo e la nostra mente.