Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili. qui la nostra privacy policy
Blog
PROPRIOCEZIONE E SISTEMA FASCIALE: LONGEVITA’ E SALUTE
- 7 Aprile 2021
- Pubblicato da: Admin
- Categoria: Uncategorized
Quando studiamo come funziona il corpo fisico e il continuum del sistema fasciale osserviamo che ciò che accade in un’area localizzata del corpo, conseguenza di una posizione di Yoga, influenza e interferisce con il resto del corpo. Si può parlare del sistema miofasciale come ad un sistema di comunicazione. Sebbene questo vasto network di tessuti in fibre connettive nel corpo sia sempre esistito, è solo recentemente che è stato apprezzato per l’importantissimo ruolo che svolge nella salute e nel funzionamento del corpo.
Negli anni si è approfondito molto lo studio delle strutture più familiari (ossa, muscoli, organi, sistema circolatorio, nervoso) ma si è trascurta la struttura delle fasce che veniva considerata solo una struttura contenitiva. L’attenzione per questo sistema è molto recente quindi c’è ancora tanto da scoprire. Un particolare oramai noto è che le fasce sono una parte del corpo molto dinamica, comunicativa e integrante.
Si sta scoprendo come partecipino alle funzioni immunitarie e metaboliche, perché manifestano, sviluppano ed esauriscono processi infiammatori. Contengono tutti gli organi e, grazie alla loro esistenza, l’alterazione di un segmento, organo, muscolo, osso, può influenzare zone corporee molto lontane da dove questa alterazione si è verificata.
YOGA E PRATICA
Quando, all’interno della pratica Yoga si parla dei benefici di un a¯sana, spesso si focalizza l’attenzione sui muscoli che vengono stirati o rafforzati in quella particolare posizione.
Si dice, per esempio, che in Pascimotta¯na¯sana si stirino i tendini delle ginocchia, ma in realtà accade molto di più. I muscoli e tendini, infatti, sono completamente circondati
e avvolti da tre distinti strati di fascia: una superficiale, una profonda e una viscerale. Questi tre strati si piegano, alla fine del muscolo, per diventare i tendini. Vista in quest’ottica, quindi, anche il muscolo può essere considerato un’unità miofasciale. Attraverso le connessioni fasciali i muscoli sono collegati a una lunga catena funzionale che, in effetti, è responsabile del movimento.
Ancora una volta si può ammirare e apprezzare la bellezza dell’unità del corpo e della sua interconnessione reciproca con ogni parte. Quando si guarda al sistema delle fasce si osserva una tangibile e vitale rappresentazione del principio dell’unità, tanto cara allo Yoga. Seguendo questa linea di pensiero, come Yogin e Yoginıˉ possiamo utilizzare la pratica come un mezzo per dissolvere le illusioni dell’Io (a–tman) e connettersi al grande e trascendente Tutto (parama–tman) di cui siamo parte.
”Non c’è meditazione senza profonda percezione, non c’è profonda percezione senza
meditazione. Quando entrambe sono presenti, sei prossimo al nirvana”
Siddhartha Gautama Buddha
PROPRIOCEZIONE
Oltre a creare interconnessioni, la fascia gioca un ruolo importante nella propriocezione, cioè nella capacità di percepire la posizione del corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei muscoli, anche senza il supporto della vista.
La propriocezione assume un’importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo dei movimenti perché, le innumerevoli terminazioni nervose che sono in costante comunicazione con il cervello, lo informano riguardo la posizione del corpo nello spazio. Questa abilità del corpo di proiettare una visione interiore nel percepirsi nello spazio è a volte assimilata al sesto senso. La propriocezione oltre a permetterci di muoverci si è dimostrata una qualità estremamente importante per vivere sani e a lungo. Recenti ricerche hanno dimostrato che esiste un rapporto tra i livelli di propriocezione e la quantità percepita di dolore.
In altre parole, più il cervello percepisce il corpo accuratamente, meno dolore si tende a sperimentare nell’arco
vita. Quanto ci può aiutare la pratica Yoga? Praticando, si sviluppa la propriocezione e, nel tempo, si accresce
la mobilità, una qualità che riverbera anche nella vita di tutti i giorni, riducendo, con naturalezza, incidenti e malattie. Per gli anziani, soprattutto, può diventare un fattore importante di salute.
La varietà di movimenti e stimoli che lo Yoga offre al corpo è una chiave importante. Se si eseguono
sempre gli stessi movimenti ripetitivi, si aprono le porte a varie complicazioni fisiche, al contrario, se si sperimenta diversità, molteplicità e complessità di movimenti, lo si nutre di nuovi stimoli che lo mantengono sano. È con la varietà che si aumenta la qualità propriocettiva che, a sua volta invita a cercare nuove sequenze creative che permettano di sviluppare ancor meglio la consapevolezza e il lavoro di supporto alla percezione del nostro corpo interiore.
A cura di Lorena Trabucco
1 commento
Lascia un commento Annulla risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.
Molto molto interessante! Grazie! Mariachiara
>