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La vita autentica è un’avventura
LA VITA AUTENTICA E’ UN’AVVENTURA
Di fatto è così quando si vive in modo autentico, attimo dopo attimo.
Nei primi tempi della pratica, a volte per degli anni, sembra che la pace interiore e le belle esperienze spirituali ci accadano solo in situazioni speciali o in solitudine.
Poi arriva inevitabilmente una conseguenza importante: è quando non è più possibile che la luce interiore rimanga rinchiusa e separata “dalla vita di tutti i giorni” e dalle relazioni in cui siamo coinvolti.
Quando sentiamo la necessità di portare la stessa pace e la stessa gioia nelle situazioni in cui la vita ci sfida, o nella vita di tutti i giorni, allora,… è di per sé un grande momento di consapevolezza chiedersi: dov’è la mia spiritualità e la mia pace ora che ne ho bisogno? Ora che sono preoccupato/a o arrabbiato/a, ora vorrei che l’esperienza della luce, in questo momento, mi mostri i suoi effetti… ora che ho queste preoccupazioni al lavoro, ora che affronto questa situazione di salute, o nella mia famiglia, o nella mia relazione di coppia…
La vita temporale e spirituale sembrano separate ma non lo sono. E’ solo una questione percettiva: non sono separate.
Chiedersi come posso metterle insieme o farle andar d’accordo è sciocco: è solo un cambiamento percettivo che accadrà con la consapevolezza che si espande. L’eternità che si vive nella dimensione spirituale non è “tempo infinito”, è assenza di tempo.
La pratica ci porta ad essere sempre più AUTENTICI, ci aiuta ad unire anziché dividere.
E’ un’operazione delicata che accade, prima o poi attraverso l’Amore.
Ad esempio recentemente un’amica mi spiegava come per lei fosse difficile mettere insieme il suo lavoro e la vita. Rifletteva su come trascorreva il suo tempo lavorando e non le restava sufficientemente tempo per sé stessa, cioè “per vivere”. I pensieri che giravano intorno a tutto questo erano riguardanti poi al sistema economico in cui viviamo che ci costringe a ritmi di lavoro molto intensi ed estenuanti e di come Lei senta sotto pressione.
Dopo la Meditazione, quando ritorniamo alla vita di tutti i giorni, spesso troviamo nuove intuizioni, una nuova profondità e un senso di possibilità, nuove risorse con cui ci affacciamo alle inevitabili sfide e pressioni della vita di sempre, della vita di tutti i giorni.
In questi momenti sentiamo viva in noi la possibilità di inspirare (ispirare, in-spirito) ed espirare il nuovo in noi.
Ogni momento di vita è un’esperienza spirituale, compresa ogni interazione tra “imparare” qualcosa di pratico e illuminarsi. Trovare il ponte che unisce temporale e spirituale è più semplice di quel che appare perché questa divisione è solo un’illusione.
Il tempo in cui si lavora non è forse vita? Consideri il “lavoro” il tempo per cui vieni renumerato? Ti è utile farlo?
Il tempo in cui fai delle cose in casa: cucinare, pulire, far la spesa sono lavoro o sono momenti di vita? Vita è solo il tempo dello svago? Vita è il tempo libero o il tempo in cui ci sentiamo liberi?
E’ possibile che tu consideri il tuo lavoro “vita” solo se ti piace o solo se scegli liberamente di farlo? o anche un lavoro che non ti piace o che non hai scelto può essere “vita”?
Mi piace ricordare a questo proposito delle belle meditazioni che ho avuto occasione di praticare riguardanti delle mansioni domestiche che mi mettevano di malumore…. non mi piacevano in effetti!
Ho provato ad eseguire quelle stesse mansioni, ad esempio “stirare”, con totale presenza: presenza nei pensieri che mi attraversavano, nei gesti che compivo attimo dopo attimo, nel sentire il mio corpo e le diverse posizioni che assumeva mentre “stiravo”, presenza nel respiro e come cambiava ecc… E quello che ho sperimentato è che… “stirare” ha cominciato a diventare un atto completamente diverso da prima.
“Ama ciò che fai, fa ciò che ami”.
Un passo alla volta è dove la meditazione porta: all’autenticità.
Impara a liberarsi delle cose poco importanti e a concentrarsi sull’essenziale.
Forse la prima cosa tra tutte di cui liberarti è dell’opinione altrui che porti dentro di te e poi avrai molta più libertà. Oserei aggiungere anche molto più tempo libero.
E’ possibile non-lavorare? E’ possibile non avere un lavoro che ci frutta denaro, ma qualsiasi lavoro porta, “frutta”, qualcosa.
Mi ricordo mia madre che non ha mai lavorato fuori casa e in casa trovava sempre qualcosa di creativo da fare: dal lavoro a maglia, al cucito, al fare la pasta e tanti piatti genuini, al coltivare l’orto o all’imparare un segreto nuovo per smacchiare un vestito delicato da lavare… quante cose compriamo e possiamo far da noi, dal riparare un rubinetto che perde, a costruire un mobiletto …
Quante divisioni fa la nostra mente, divisioni che ci allontanano dalla vita reale, la vita autentica, sarebbe a dire la vita così com’è; divisioni tra lavoro e svago, tra ciò che ci piace e ciò che non ci piace, tra lavoro fuori casa e lavoro in casa…
Unire è qualcosa che la mente non sa fare, solo il cuore sa come unire: fa ciò che ami e ama ciò che fai.
Namastè
Yoko
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