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LA PRATICA DEL SILENZIO
- 7 Dicembre 2016
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Meditazione silenzio

“Il più raffinato dei lavori si realizza nel puro silenzio. Ogni attimo fuggente di silenzio, senza pensieri, desideri e sentimenti, è un faccia a faccia con noi stessi.”
– Deepak Chopra –
Come reagireste se vi fosse proposto di passare un intero fine settimana in silenzio, senza poter parlare o comunicare con altri mezzi, senza forme di intrattenimento mentale o attività diversive, senza nessuna possibilità di fuga o di evasione, da soli con voi stessi e la vostra mente?
Per quanto possa sembrare ostica, ad alcuni, e banale, ad altri, la pratica del silenzio, Mauna nella tradizione yogica, è una pratica centrale a molte discipline. Insegna non solo a evitare di sprecare inutilmente energie attraverso l’uso eccessivo della parola, a sviluppare forza di volontà e resilienza, a controllare rabbia, emozioni ed irritabilità[1] ma porta anche a trasformare il rapporto di sudditanza che spesso abbiamo rispetto alla nostra mente e, in questo modo, contribuisce a preparare il terreno per una pratica meditativa più efficace[2].
Rimanere in silenzio aiuta a comprendere quanta parte del nostro comunicare abbia veramente un valore aggiunto e quanta sia semplicemente un modo per sfogare il bisogno di essere visti e ascoltati. Durante la pratica si scopre che la parte più difficile è imparare a rimanere distaccati davanti alla continua attività della mente.
Per noi esseri umani, instancabili generatori di pensieri, rimanere distaccati rispetto ai pensieri, non è cosa facile da realizzare, sperimentare e mantenere nel tempo. A volte il nostro meditare può essere fortemente messo alla prova, portandoci a volte anche allo scoraggiamento o all’abbandono.
In realtà, non è la nostra mente a controllare noi ma siamo noi che scegliamo di dare tutto questo spazio e potere alla mente. Perché, in fin dei conti, la mente continua a parlare quando sa di essere ascoltata[3]. Come dice ThichNhatHanh, solo “… quando sappiamo di essere più dei nostri pensieri possiamo decidere di non consentire al nostro pensare di assumere il controllo e dominarci”[4]. Per capire che siamo più dei nostri pensieri abbiamo bisogno del silenzio. Un silenzio puramente oggettivo, senza giudizio o attaccamento[5] che ci permette di notare e apprezzare quanta bellezza c’è in noi ed intorno a noi e di essere più intensamente nel momento, nelle cose e nelle azioni. Per sintonizzarci con la nostra musica interiore dobbiamo “imparare a spegnere Radio NST (Non Stop Thinking – Incessante Pensare)”[6]. Questo è il silenzio che libera e che cura.
La partecipazione a un ritiro di silenzio è un’esperienza molto potente e al tempo stesso permette di sperimentare il processo di graduale affrancamento dal pensiero frenetico in un ambiente consono, sicuro e di supporto. Anche se non riuscite a partecipare a un ritiro di silenzio come quello organizzato questo mese dal Centro Yoga Yoko (8-11 dicembre 2016, con la partecipazione di Attilio Piazza e Lorena Trabucco), dedicare 30 o 60 minuti al giorno alla pratica di Mauna può già portare enormi benefici, soprattutto a chi si sente oberato dai pensieri, è irrequieto o stressato e fa fatica a meditare. Basta seguire alcune regole:
- Scegliete un momento tranquillo della giornata e un luogo nel quale non sarete disturbati.
- Evitate ogni forma di comunicazione (verbale, gestuale, scritta) e interazione (tatto, sguardo, espressioni del viso).
- Spegnete cellulari, tv, radio, computer e qualsiasi altro dispositivo elettronico che potrebbe sollecitare il bisogno di comunicare o disturbarci.
- Non intrattenetevi con attività di svago che comportino ascolto, lettura, disegno o espressione verbale.
- Non dormite.
- Sedetevi in un posto calmo, osservate la natura, eseguite lavoretti di casa o di giardinaggio che non richiedano grande sforzo e impegno o fate una camminata nella natura.
- Evitate di lasciarvi andare a pensieri, valutazioni, progettazioni e fantasticherie.
- Rimanete nel presente.
- Respirate profondamente e consapevolmente.
- Se volete, alla fine dei 30 o 60 minuti potete esprimere un pensiero di gratitudine e di amore.
Con l’augurio che vi possiate godere una mente più silenziosa!
Enjoy the silence!
MP
[1] “Bliss Divine”, SwamiSivananda, The Divine Life Society, 2006
[2] ”Mauna: the practice of observingsilence”, articolo di Om Swami gennaio 2012 (http://omswami.com/2012/01/mauna-the-practice-of-observing-silence.html)
[3] “Conversationsurges of an untamedmind”, articolo di Om Swami gennaio 2012 (http://omswami.com/2012/01/conversations-urges-of-an-untamed-mind.html)
[4] “Il dono del silenzio” ThichNhatHanh, Garzanti, 2015.
[5] ”The fourshades of silence”, articolo di Om Swami gennaio 2016 (http://omswami.com/2016/01/the-four-shades-of-silence.html)
[6] “Il dono del silenzio” ThichNhatHanh, Garzanti, 2015.
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