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Il terzo occhio corrisponde al chakra Ajna ed è conosciuto anche come il sesto senso.
Seppure al riguardo possiamo porci molte domande tutti sappiamo di cosa si tratta; ognuno di noi possiede un sesto senso più o meno sviluppato. Il sesto senso è un intuito superiore, ovvero la capacità di percepire una verità senza l’uso della logica, qualcosa che captiamo senza ragionamento.
L’intuizione è un’elaborazione mentale molto veloce di alcuni dati, dove non hai consapevolezza delle connessioni; è un processo mentale, pura intelligenza, che accade velocemente.
La “SUPER INTUIZIONE” invece non ha questa provenienza.
Sono parte del cosiddetto sesto senso i “déjà vu”, la telepatia, la premonizione…
Queste super intuizioni accadono a tutti, accadono spesso ad alcuni di noi, raramente ad altri.
D’altro canto è risaputo come il cane “senta” il ritorno a casa del padrone molto tempo prima che un segnale sonoro lo confermi.
E se queste facoltà appartengono anche agli animali come potrebbe essere diverso per noi esseri umani?
Dobbiamo prendere atto che il nostro tipo di vita con ritmi molto (troppo?) veloci e la nostra mente sempre orientata alla “produttività” ci allontanano da queste facoltà superiori. Anche vivere con tante preoccupazioni e molta razionalità ci allontana da queste sensibilità che abbiamo e che sono innate.
La meditazione ci porta ad avere sempre più esperienze di questo tipo e a viverle in maniera più naturale. Non si tratta di essere maghi o streghe. La meditazione è permanere in uno spazio oltre la mente, dove c’è il vuoto, è un’ apertura. E quando non sei assorbito da pensieri, ricordi, riflessioni e sei nel vuoto, il sesto senso può funzionare meglio.
Ciò che favorisce la riscoperta del terzo occhio è la CONSAPEVOLEZZA, ovvero l’essere presente attimo dopo attimo a quello che succede fuori ma soprattutto a quello che succede dentro.
Esempio: ora siamo in primavera e ci sarà inevitabile ammirare un albero in fiore! Puoi guardare a questo albero in fiore attraverso il filtro della mente: allora pensi a quanto bello è, ti domandi se l’hai mai visto in precedenza, che tipo di albero è, che nome ha, oppure lo paragoni ad un altro albero, oppure ti chiedi quale albero preferisci e in quale stagione… e tutto questo può accadere molto velocemente dentro di te al punto da non accorgetene.
Oppure puoi guardare all’albero in fiore senza il filtro della mente e … solo allora ne farai esperienza vera.
Questo si chiama momento di consapevolezza.
Tanti momenti di consapevolezza e avrai un sesto senso sempre più acuto, sviluppato ed ampio e non avrai più dubbi se ciò che sperimenti è un bisogno, un desiderio o qualcos’altro.
Non ti chiederai se era una proiezione, un tuo desiderio o qualcos’altro perché giunti a quel livello di consapevolezza sarà irrilevante, infatti saprai perfettamente che quel “qualcosa” non lo hai prodotto tu ma che tu sei espressione di qualcosa di più grande.
Questa è la qualità essenziale della CHIAREZZA: veder chiaro, veder oltre.
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