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Condivisioni sulla presenza.
- 11 Novembre 2013
- Pubblicato da: admin
- Categoria: condivisione Meditazione Presenza
PRESENZA è sinonimo di meditazione.
Al di là della tecnica che abbiamo scelto per la meditazione la mente tenderà a portarti via dal presente, dal qui e ora e quindi che si fa?
La prima tappa è accorgersi, ACCORGERSI che i pensieri ti hanno portato altrove e poi ritornare nell’adesso, nel qui e ora, in quello che stai facendo o che sta succedendo attimo dopo attimo, mentre accade.
Per ritornare nel Presente hai un’ancora sempre a disposizione: IL TUO RESPIRO, ma anche il tuo corpo o qualcosa che sta succedendo nell’adesso, un rumore, una musica, qualcosa che vedi, senti od odori.
Abbiamo visto nella lezione precedente come la qualità della presenza sia un po’ più difficile quando siamo stanchi e poi, proprio con la presenza stessa, ti rigeneri e ricarichi. La presenza è più difficile anche quando ci è successo qualcosa che emozionalmente ti ha coinvolto. Cosa fa la mente allora? Ti sei messo a meditare ma non c’è verso… la mente torna a quell’episodio o situazione.
Osservare la respirazione e contare i respiri aiuta ad accorgersi prima se ci si distrae.
Condivisioni:
“ Attraverso il respiro ho potuto trovare facilmente il modo per entrare in me stessa. Nel passato ho avuto dei momenti terribili nei quali l’unico rifugio era quello, quando quel che accadeva nella mia vita là fuori era troppo, mi rifugiavo nel mio respiro per trovare un po’ di tranquillità. Adesso c’è proprio una connessione che mi permette di essere in ascolto tutto il giorno del mio respiro, una cosa che mi dà pace. Anche quando sto correndo e il respiro è più forte … mi accompagna anche in quel momento, so che c’è e mi rassicura. Tanti messaggi partono proprio dal respiro ed è quello che poi mi porta alla presenza: non mi mette più ansia quello che sta accadendo fuori, ascolto il respiro e assieme poi cerchiamo di tornare tranquilli. Anche quando dormo è sempre accanto a me e lo sento molto forte, oppure quando è leggerissimo e però lo sento!”
Y – Nello Yoga si dice che la mente è come una scimmia morsa da una tarantola. Pertanto mettere energia per fermare la mente non porta a nulla, invece la presenza “ accorgersi” di quello che accade nella mente, sì, può fare la differenza.
“Non sono riuscita ad ottenere una totale mancanza di pensieri, durante la pratica di Vipassana, bensì ho continuato ad osservare senza giudizio, osservavo i pensieri che andavano e venivano in uno stato di totale accettazione e una presenza allerta”.
“ Ieri mi è accaduta una cosa che mi ha fatto accorgere che non ero presente, stavo parlando con una persona e mi sono accorto che la mia voce e il mio pensiero erano staccati da me. Accorgendomene ho iniziato ad ascoltare la mia voce per osservare quello che veniva fuori. Mi sono accorto che seguivo il pensiero ma non ero veramente attento a quello che succedeva e questo mi ha colpito molto.
[Y] Succede… e quando te ne accorgi senti che ti sei fatto male. Alle volte fai qualcosa ma… evidentemente non era il caso. Ti accorgi che spesso e volentieri questo “pilota automatico” o i così detti condizionamenti ti portano da qualche parte che non è una tua scelta VERA. Segui un condizionamento ma non c’è la tua presenza e appena te ne accorgi senti che stai male perché ti sei allontanato da te stesso.
Gli automatismi ti permettono di continuare a dormire, sono cose che fai ogni giorno senza presenza.
Gurdjeff, un maestro del novecento, ha portato in occidente delle tecniche che aiutano molto a risvegliarsi, come ad esempio le sue danze e una serie di consigli per infrangere la routine e interrompere gli automatismi e che ci tengono addormentati. La routine ci fa stare tranquilli e al sicuro ma non aiuta il risveglio.
1 commento
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Grazie Deva per queste tue condivisioni così profonde…