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DHARMA e COSTELLAZIONI FAMILIARI. IL PROPRIO POSTO: LÀ DOVE LA VITA CI SOSTIENE
- 5 Dicembre 2018
- Pubblicato da: Admin
- Categoria: Costellazioni familiari Dharma Yoko

Ad alcune persone può succedere di avere comportamenti o emozioni o modi di pensare che sono abitudini inconsce acquisite dai propri familiari, di cui spesso ignora persino il senso e la provenienza.
C’è un processo oggi che si occupa di portare chiarezza sulle dinamiche familiari inconsce e si chiama Costellazione Familiare. Grazie a questo processo è più facile comprendere l’origine di certi nostri condizionamenti e le vere ragioni di alcuni nostri comportamenti che recano dolore. Si guarda a sé stessi non solo come individui, ma come parte di un sistema da cui si proviene, si considera insomma l’intero contesto da una prospettiva diversa rispetto a quella abituale.
È un processo che aiuta a scoprire le radici del proprio destino, permette di dare un senso più ampio al proprio percorso di vita portando alla luce quello che nella filosofia dello Yoga si chiama Dharma. Le Costellazioni Familiari permettono di prendere consapevolezza del proprio posto al mondo: là dove la vita stessa ci sostiene.
È un metodo che prevede una visione sistemica del comportamento e delle scelte di ciascun individuo, guardano cioè al muoversi nella vita come un risultato di un insieme vasto di esperienze e di un lungo percorso generazionale. Il Dharma è infatti legato al Karma, la legge di causa ed effetto.
Si tratta di un’esperienza diretta e intuitiva e può diventare un grande sostegno alla crescita e alla trasformazione in modo unico e sorprendentemente efficace.
Ci permette di rivedere la nostra storia e quella della nostra famiglia con occhi nuovi, più adulti, più consapevoli, più in sintonia con il Tutto che ci circonda.
L’elemento più affascinante e al contempo apparentemente “misterioso” che caratterizza qualsiasi Costellazione Familiare risiede in quel fenomeno che comunemente chiamiamo “la rappresentazione”, detta appunto Costellazione.
È anche la ragione per cui le Costellazioni funzionano: secondo un’immagine, una percezione interiore, si distribuiscono nello spazio degli individui “rappresentanti” la nostra famiglia attuale o dei nostri avi o di un gruppo sociale di appartenenza.
Nel disporre questa rappresentazione, l’individuo ha un proprio tema a cuore, da sviluppare, da cui ricavare una comprensione nuova e di cui normalmente rivela pochissimi dettagli al conduttore, preferibilmente solo quelli puramente essenziali. È altresì possibile – su particolare richiesta dell’interessato – che addirittura nessun dettaglio venga rivelato pubblicamente e che tutti i rappresentanti siano all’oscuro dei motivi per cui la Costellazione è stata richiesta e che verrà rappresentata.
Nonostante ciò, ogni rappresentante, a seconda di come è stato disposto durante la rappresentazione, che si svolge in silenzio, sperimenterà ciò che possiamo definire una “percezione rappresentativa”. Per qualche ragione, verrà attraversato da sensazioni, intuizioni, emozioni che non gli appartengono direttamente e che – pur non avendo un significato di per sé per il rappresentante– si rivelano estremamente pertinenti per l’individuo che sta “costellando”.
Nell’ambito delle Costellazioni Familiari, si parla frequentemente di campo di coscienza o di campo informato, richiamando in aiuto le teorie sviluppate dalla fisica quantistica.
Una delle ipotesi maggiormente riportate per spiegare quello che accade durante una Costellazione Familiare, si rifà agli studi del biologo Rupert Sheldrake, famoso per aver divulgato il concetto di “campo morfogenetico” e di aver condotto numerosi studi sulla cosiddetta “mente estesa”. Sheldrake ritiene che i sistemi siano regolati non solo dalle “leggi” conosciute dalla scienza, ma anche da campi da lui definiti morfogenetici, introducendo la teoria che se un individuo di una specie impara un nuovo comportamento, il campo morfogenetico cambia e per risonanza morfica, il cambiamento si trasmette all’intera specie.
Secondo Sheldrake, esistono campi di coscienza che presiedono all’organizzazione delle forme di vita biologiche e sociali e agiscono come campi di coscienza e come forze regolatrici. Sheldrake afferma che così come “un campo cristallino organizza i modi secondo cui molecole e atomi si ordinano all’interno di un cristallo, un gruppo sociale, come ad esempio una famiglia, organizza e coordina il comportamento degli individui che lo compongono, come per esempio il modo con cui ciascun uccello vola all’interno dello stormo” (R. Sheldrake, 1999).
In altre parole, esisterebbe una capacità di risonanza morfica attraverso cui gli appartenenti a un sistema attingono a un campo di memoria e di coscienza collettiva dal quale colgono informazioni utili alla sopravvivenza del sistema stesso.
Tutto ciò ci riporta nuovamente alla fisica quantistica e in particolare al fenomeno denominato “entanglement”.
Noi tutti siamo “entangled”, riceviamo informazioni e nello stesso tempo le trasmettiamo all’ambiente intorno a noi.
Siamo un sistema super sensibile che riesce a mantenere la vita in un modo coerente. Il nostro stesso corpo fisico, quando è in salute, significa che è un sistema coerente. Tutti i sistemi che sono longevi sono i sistemi coerenti con la biosfera che è super coerente a sua volta. Mentre la salute è uno stato coerente, la malattia è una rottura dell’informazione coerente all’interno dell’organismo e tra l’organismo e l’ambiente.
Celebre è l’affermazione del grande astronomo e fisico britannico James Jeans: “L’universo comincia a sembrare molto più un grande pensiero che una grande macchina.” E questo è ciò che le Costellazioni Familiari suggeriscono che siamo noi e la nostra famiglia: un grande pensiero fatto di tanti pensieri coerenti tra loro. Con le Costellazioni Familiari ci si prende cura di tutte le informazioni importanti che sono arrivate fino a noi dalle generazioni che ci hanno preceduto e rispetto alle quali siamo “entangled”.
Così osserviamo che, non solo è “leggibile” il campo di informazione o morfogenetico, ma è influenzabile dal nostro operato. Infatti quando a questo vengono applicati i paradigmi di ciò che nelle Costellazioni Familiari si chiamano gli “Ordini dell’Amore”, si osserva un cambiamento, in effetti un miglioramento della coscienza, quindi dei comportamenti armoniosi e sani, del nucleo familiare o sociale di appartenenza.
Lorena Trabucco Yoko – Doctorat en Costellations Familiales et Sistemiques presso Universite Europeennee Jean Monnet Aisb Bruxelles
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