Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili. qui la nostra privacy policy
Blog
RIORDINARE CON CONSAPEVOLEZZA PER LIBERARE SPAZIO E MENTE
- 16 Settembre 2016
- Pubblicato da: admin
- Categoria: centratura Consapevolezza essere Fare consapevole Presenza Unione Yoko
Mai, come quando ti ritrovi a dover organizzare un trasloco, ti rendi conto di quante cose sei capace di accumulare in uno spazio relativamente esiguo. Davanti a una marea di scatoloni, quasi per giustificarti, ti ripeti: «Eppure non mi sembrava di avere tutta questa roba… ».
È proprio questo il punto: ti ricordi cos’hai negli armadi? o forse te lo ricordi ma molte cose sono lì stagnanti senza avere una particolare funzione nella tua vita e senza portarti alcuna emozione. E allora perché le tieni? In fondo in fondo, sei consapevole del fatto che la situazione ti è sfuggita un po’ di mano e che il disordine che hai nei tuoi armadi dipende molto da te e dal tuo stato d’animo.
Se anche tu hai tendenza ad accumulare e a tenere cose di cui non ti ricordi nemmeno più, allora leggere queste riflessioni può esserti di qualche utilità.
La tendenza ad accumulare è un retaggio culturale di tempi, non così remoti, nei quali si è sofferto di privazioni e nei quali, mettere da parte per i momenti di magra e tenere le cose perché potevano tornare utili, era funzionale alla sopravvivenza. Con il consumismo degli ultimi decenni siamo diventati sempre più dipendenti dagli oggetti materiali per ottenere un sollievo effimero e per supplire alle nostre carenze e sofferenze emotive. Secondo Lorenzo Durand, autore di libri e articoli sull’argomento[1], l’atto di accumulare in eccesso è la reazione di una psiche ferita, una specie di armatura contro il dolore, la paura o l’incertezza che sono causate da una privazione materiale o affettiva. Questa tendenza ad accumulare ci dà un falso senso di protezione ma ci rende anche statici e saturi come l’ambiente intasato in cui viviamo.
Marie Kondo, la guru giapponese del riordino[2], sostiene che «la vita comincia davvero solo dopo aver messo ordine in casa» perché riordinare significa fare i conti con se stessi. Secondo l’autrice, l’attitudine al riordino dipende da queste due doti:
- essere in grado di tenere e mettere in valore solo ciò che ci rende felici, eliminando il resto;
- avere la disciplina di riporre sempre gli oggetti conservati nel luogo prescelto.
Il metodo, da lei consigliato, per scegliere se tenere o eliminare un determinato oggetto si basa sull’osservazione delle reazioni fisiche ed emotive che suscita quando lo prendiamo in mano e dal livello di felicità o benessere che è capace di irradiare nella nostra vita:
«Al momento di scegliere dovete toccarlo e intendo proprio tenerlo con fermezza con entrambe le mani, stabilendo un contatto con esso. Prestate grande attenzione alle reazioni del corpo quando lo fate. Se provate felicità, dovreste avvertire una sorta di brivido, come se le cellule del vostro corpo si destassero lentamente. Quando tenete in mano qualcosa che non vi ispira gioia, invece, vi sembrerà che il corpo diventi più pesante».
Se decidiamo di eliminare un oggetto, l’autrice ricorda di farlo con gratitudine:
«Quando eliminate qualcosa che non vi rende felici, non dimenticate di ringraziarlo prima di dirgli addio. Separandovi con un senso di gratitudine dalle cose che hanno fatto parte della vostra vita, esprimerete apprezzamento nei loro confronti e desiderio di occuparvi meglio di ciò che vi circonda».
Anche se la maggior parte di noi si scoraggerebbe davanti all’interminabile impresa di “sentire con il corpo e con cuore” ogni singolo oggetto presente nella nostra casa, è interessante notare come il processo di riordino, rimandi al modo di essere e di agire consapevole e centrato che caratterizza lo Yoga: ascoltare il nostro corpo, osservare le nostre emozioni, dare maggior spazio alla qualità invece della quantità, apprezzare e valorizzare ciò che si ha nel presente, ringraziare per ciò che si è avuto e che si vuole lasciar andare. Non a caso, Osho[3] descrive lo Yoga come una disciplina che ci permette di passare dal caos all’ordine interiore, dall’essere schiavo (dei propri desideri, bisogni, dipendenze ecc.) a uno stato di centratura e padronanza di sé che sicuramente si riflette anche nel modo e nello spazio in cui viviamo.
Fare ordine è importante perché oltre a liberare lo spazio in cui viviamo libera anche la mente e ci aiuta ad aver maggior fiducia nel normale fluire (esserci e non esserci, vivere e morire) di tutto ciò che fa parte del presente. Tuttavia, di questi tempi, oltre ad esercitare la capacità di liberarci di ciò che non ci rende felici o non ci serve più, sarebbe utile anche acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle dinamiche che ci portano ad acquistare e accumulare in eccesso, in modo da non ritrovarci a riempire nuovamente lo spazio liberato con altri oggetti altrettanto inutili o a spostare l’accumulo in altri posti. Chi non ha mai relegato il superfluo alla cantina o alla soffitta illudendosi di aver risolto il problema? Chi non ha mai depositato temporaneamente degli scatoloni dai genitori o dai parenti dimenticandosi poi di recuperarli per anni?
È un segnale positivo che negli Stati Uniti il riordino o “decluttering” stia dilagando. Si è notato che la generazione dei “millenials” (categoria demografica che va dai 18 ai 34 anni, cresciuta in periodi di recessione, con lavoro precario, spesso gravata da debiti universitari, obbligata a fare scelte di spesa ponderate e orientata più verso l’accumulo di esperienze che di cose) ha sposato con entusiasmo i valori e la filosofia di uno stile di vita minimalista[4]. Guardando al futuro con ottimismo, questo cambiamento generazionale potrebbe essere, per l’umanità, uno dei fattori di svolta verso un modo di vivere più ordinato, consapevole e rispettoso dell’ambiente.
[1] Vedi il suo sito: www.declutteringefficace.com
[2] Autrice dei best-seller “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità” (Edizioni Vallardi).
[3] “La scienza dell’anima”, Edizioni Oscar Mondadori
[4] Vedi articolo online: “Millenials go minimal: the decluttering lifestyle trend that is taking over, Deborah Weinswig, 07/09/2016 – http://www.forbes.com/sites/deborahweinswig/2016/09/07/millennials-go-minimal-the-decluttering-lifestyle-trend-that-is-taking-over/#812b1d94c1a3
2 commenti
Rispondi a Lorena Trabucco Annulla risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.
Sarebbe interessante sviluppare la riflessione, o i consigli, nel caso la propria casa coincide con quella della persona amata, non necessariamente entrambi portati a stabilire legami solidi con i propri oggetti della casa, o ancora meno con quelli dell’altra persona. Il discorso si complica, no?
Eh sì! Interessante quesito, potrebbe essere oggetto di un prossimo articolo!