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La conseguenza della MEDITAZIONE nelle relazioni
- 20 Marzo 2014
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Fare consapevole relazionarsi con gli altri
Con la pratica di oggi impariamo a portare la qualità della presenza in un momento di relazione dove potreste trovarvi in difficoltà. Prendiamo ad esempio una situazione difficile: “sappiamo che gli amici sono usciti a cena ma non ci hanno invitato…” oppure “aspettiamo invano una telefonata tanto attesa ”.
Sono situazioni nelle quali vi è un momento difficile di relazione e dove la meditazione può permettere qualcosa di nuovo dal logorarti con pensieri distruttivi.
1) Primo passo è accettare la nostra vulnerabilità e dolore. Osservare onestamente quello che ci succede senza negarlo o sfuggirlo.
OSSERVARE senza giudicare né noi stessi né l’altro (o altri): rabbia, delusione dispiacere ed altre emozioni ancora… compresa la paura, la paura di rimanere soli e la paura di non essere considerati.
Osservare con ACCETTAZIONE la nostra sensibilità e vulnerabilità, non cadete nel tranello dell’EGO, delle colpe e dei giudizi.
Quelle che stiamo analizzando sono situazioni nelle quali la mente produce rabbia verso gli altri e noi stessi. La rabbia si trasforma in giudizio severo verso noi stessi (Es. non mi hanno invitato perché sono….bla bla) oppure lo proietta verso gli altri, addebitando a loro colpe e cattive intenzioni.
Più doloroso si presenta “l’apparente” rifiuto o esclusione più la mente attua strategie per non soffrire…ma la verità è che solo l’ego può soffrire.
E solo oltre l’ego sei in pace.
La meditazione ti permette di restare proprio lì, in ascolto di quello che davvero ti sta succedendo senza giudizio o colpa.
Una volta giunti all’osservazione e all’accettazione della propria vulnerabilità con amore, si passa alla fase successiva.
2) Il secondo passo è quello di prendersi il 100% delle responsabilità, non perché la situazione avvenuta sia colpa nostra al 100%, per favore comprendete ad un altro livello la parola responsabilità, perché come noi sentiamo, viviamo e interpretiamo quella situazione dipende interamente da noi.
In nessun modo l’esterno è causa di come tu ti senti dentro.
Con la pratica, la meditazione ti porta a questo: essere responsabile dei tuoi stati interiori.
Questo passaggio è straordinario, ti fa sentire subito meglio. Se credi che il modo in cui ti senti dentro dipenda dall’esterno, ti senti impotente, mentre se realizzi che la responsabilità è tua, sai che puoi MODIFICARE LA PERCEZIONE ed aprirti a nuove possibilità.
Capisci che tutti i pensieri di colpevolezza e negativi li stai facendo tu e che solo il fatto di averli ti fa stare male.
Anziché passare all’ ”azione” o avviare le solite analisi puntuali e logoranti sul da farsi, aspetta!
Impara a farti le domande giuste.
Queste ti porteranno ad attuare successivamente i comportamenti adeguati, nuove connessioni neuronali accadranno, nuove possibilità per te e gli altri si svilupperanno.
Eliminati i sensi di colpa e i giudizi, quale può essere una buona domanda che ti apre nuove possibilità?
“Nel pieno rispetto di me stesso/a e degli altri, onestamente, cosa posso fare affinché questa situazione si trasformi in meglio per me stesso e per gli altri?”
Non abbiate fretta di rispondere, respirate e fate spazio.
Nel silenzio sarete istruiti: da quello spazio di pura intelligenza che è già dentro di voi.
3) Terzo passo è quello dell’assertività centrata. Rispettando pienamente me stesso/a, CENTRATO/a, sento amore per me e mi VEDO in questa situazione, accetto il dolore che provo e mi amo così come sono (compassione) e da lì comincio a farmi la domanda.
“Nel pieno rispetto di me stesso/a e degli altri, onestamente, cosa posso fare affinché questa situazione si trasformi in meglio per me stesso e per gli altri?”
Non abbiate fretta di dare una risposta.
Non reagite, datevi tempo e attuate l’assertività centrata.
Ripeto: nel silenzio verrete istruiti.
La meditazione vi porterà alla soluzione e a nuove possibilità.
A quel punto e solo allora agisci: puoi parlarne con onestà all’altro o agli altri che sono coinvolti nella situazione oppure “fare” dell’altro che senti buono.
Anziché dire di NO e chiuderti, la meditazione ti insegna a dire di SI ed aprirti.
Prendendosi la responsabilità di ciò che si prova, la comunicazione e la relazione con l’altro diventa profonda e appagante anche in situazioni “difficili”.
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