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YOGA E SPORT, accoppiata vincente
- 6 Marzo 2024
- Pubblicato da: Admin
- Categoria: Uncategorized
Lo Yoga non si può obiettivamente classificare come uno sport, eppure è di grande aiuto agli sportivi. Infatti è stato il “segreto” del successo di molti campioni, combinato a talento e duro impegno. Le testimonianze dei campioni sgretolano ancor più la credenza che lo Yoga sia una moda perché funziona.
Possiamo ormai parlare di uno Yoga Occidentale perché lo Yoga è materia viva! In occidente si evidenzia un maggior bisogno di tecniche fisiche perché la maggioranza delle persone fa lavori intellettuali, davanti allo schermo di un computer.
Non a caso, infatti, il CONI ha comunicato nel 2018 che, pur non avendo una sua federazione autonoma, può essere considerato da alcune federazioni sportive nazionali come attività propedeutica alle loro discipline specifiche.
UN DISCORSO A PARTE
Lo Yoga, di fatto, si discosta enormemente dalle comuni attività sportive per moltissimi motivi, in primo luogo perché non si tratta solo di una ginnastica, bensì di una filosofia di vita, che comprende certamente un ambito importante dedicato al corpo fisico e al movimento, ma che non ne rappresenta l’unica espressione. Una peculiarità che spicca quando si pratica Yoga consiste nel fatto che il movimento viene usato per assumere particolari posizioni, gli asana, dove ogni postura ha un preciso significato simbolico, che può esprimere un
mito della tradizione indiana, incarnare un principio filosofico, far risaltare delle virtù umane, evocare la forma o le abilità di un animale, rappresentare le qualità di una divinità, di un fenomeno naturale e persino di un oggetto.
Questo modo di concepire il movimento è coinvolgente, permette di focalizzarsi sul qui e ora; nel contempo, il significato metaforico degli asana agisce anche a livello più profondo, amplificando le potenzialità e gli effetti positivi psico-fisici.
VINCONO TUTTI
Nello Yoga non può esistere competizione dato che si esalta la consapevolezza della propria unicità, si pone attenzione su tutti quei particolari che ci rendono quel che siamo e ogni posizione è pensata con diversi livelli di difficoltà per adattarsi alle differenti esigenze tenendo in considerazione il punto di partenza per misurare i progressi e non per uniformarsi a un modello da raggiungere. La pratica si basa su un profondo ascolto del proprio corpo, il movimento è consapevole e in strettissima connessione con il respiro; attraverso ogni respiro si
aumenta la connessione tra la mente e il corpo, tra l’individuo e il mondo che lo circonda.
Durante lo svolgimento della pratica, respirare in maniera consapevole trasforma l’esercizio fisico elevandolo sino a diventare un vero e proprio atto di meditazione in movimento.
Lo Yoga, indubbiamente, comprende l’aspetto spirituale, inteso come contatto con il centro interiore. Il cuore dello Yoga è la meditazione che costituisce un importante momento
di connessione con il proprio sé interiore e un potente stimolo per la fioritura personale. La pratica in questo modo non finisce sul tappetino, ma gli insegnamenti dello Yoga ci seguono nella quotidianità e con il progredire diventano un vero e proprio stile di vita.
UN TRAGUARDO TANGIBILE
Sono numerosissime le testimonianze di atleti ai massimi livelli che praticano Yoga e ne ottengono ottimi benefici.
Ma vediamoli nel dettaglio:
1) Lo Yoga può prevenire gli infortuni perché riduce la tensione muscolare e lavora sull’equilibrio. Alcune posizioni migliorano l’equilibrio generale, prevenendo cadute e lesioni. Quando si impara a essere morbidi e a seguire il flusso, ci si può facilmente piegare e si hanno meno probabilità di cadere (vedi Nota 4).
2) Migliora la flessibilità intervenendo sugli squilibri muscolari, rafforzando gli schemi motori. Moltissime posizioni migliorano agendo sulle catene cinetiche. I movimenti fluidi sono focalizzati sull’allungamento dei muscoli e sulla riduzione della rigidità o della tensione. Inoltre, migliora non solo la postura, ma anche l’arco di movimento articolare. Il risultato è sia il rafforzamento che la flessibilità della catena cinetica interessata, che si traduce in un aumento delle prestazioni (vedi Nota 2, 3).
3) Migliora la concentrazione perché, naturalmente, non è solo un allenamento fisico; i vantaggi che apporta alle prestazioni è costituito dai benefici della meditazione insita nella pratica. La padronanza della respirazione permette di ottenere un’eccezionale gestione delle emozioni e della concentrazione. Sviluppa la capacità di sentire il movimento del corpo
attraverso lo spazio aumentando la consapevolezza propriocettiva. Per un atleta, sviluppare questa consapevolezza sensoriale può fare la differenza tra vincere e perdere.
4) Combatte lo stress con il rilassamento e la meditazione, parti integranti della pratica. Un programma di allenamento rigido e aspettative elevate possono causare tensione emotiva, che alla fine possono compromette le prestazioni. La pratica regolare permette agli atleti di esercitarsi nella mindfulness, la consapevolezza di sé alla base della tranquillità (vedi Nota 1).
5) Contribuisce al recupero dopo la prestazione sportiva, contrastando le infiammazioni e aumentando il flusso di ossigeno grazie al rilassamento, alla respirazione e a tecniche di integrazione che rilassano il sistema nervoso.
6) Una pratica intensa aumenta la resistenza e l’energia, migliorando la prestazione cardiovascolare. Per questo motivo, è spesso considerato una parte essenziale
dell’allenamento ed è adatto anche a chi è alle prime armi. Si impara così l’unità corpo-mente trasformando tutto in meditazione, incluso lo sport amato. Migliorare
l’equilibrio, rafforzare il core e, allo stesso tempo, sviluppare la resistenza, sono il motivo per cui tanti atleti professionisti incorporano una o due sessioni di Yoga
nel loro allenamento, sia durante che dopo un campionato. Si tratta di sequenze che aiutano ad allungare i muscoli e a sviluppare potenza e resistenza muscolare.
(vedi Nota 2)
7) Gioco di squadra; un altro fattore importante è che lo sviluppo della consapevolezza propriocettiva permette agli atleti di essere maggiormente attenti
anche ai compagni della propria squadra, stabilendo dove si trovano in relazione a tutti gli altri in campo o in pista.
Gli atleti che includono lo Yoga scoprono un nuovo e vario vocabolario di movimento che diventa utile, al momento opportuno, nelle specifiche prestazioni sportive.
Il fine dello Yoga non è solo l’unione con la coscienza superiore, ma la trasformazione, tramite il suo potere, della coscienza inferiore, compresa la natura fisica.
Studi scientifici:
Nota 1 – I risultati di uno studio del 2011 e numerosi altri presentati all’APA (American Psychological Association) hanno confermato che lo Yoga aiuta a ridurre lo stress, l’ansia, la depressione e il dolore cronico, inoltre migliorano il sonno, il benessere e la qualità della vita in generale.
Nota 2 – Uno studio pubblicato nel 2013 su Pedagogics Psychology Medicalbiological Problems of Physical Training and Sports ha preso in considerazione lo Yoga e il basket. I ricercatori hanno chiesto a un gruppo di giocatori a livello universitario di integrare nella loro routine di allenamento una sessione di Yoga. Il gruppo ha partecipato alle sessioni quattro volte a settimana per nove mesi. Il risultato è stato un aumento significativo degli indicatori chiave delle prestazioni, come il salto verticale, il tiro libero, i tiri da tre, l’esecuzione tattica, la velocità, la resistenza e l’equilibrio.
Nota 3 – Uno studio del 2019 pubblicato sul Journal of Sports ha dimostrato che l’integrazione dello Yoga al basket si traduce in un miglioramento di agilità, flessibilità, velocità, forza, meno grasso corporeo, migliore capacità di tiro, abilità di passaggio e abilità di palleggio rispetto a chi praticava soltanto basket. Da notare che i partecipanti di questo studio facevano sessioni di Yoga di soli 30 minuti.
Nota 4 – Uno studio del 2020 sullo Yoga e la prevenzione degli infortuni tra i giocatori di football ha confermato il suo apporto benefico: previene gli infortuni perché riduce la tensione muscolare. Un’ulteriore studio del 2020 ha scoperto che gli atleti affetti da ansia presentavano una propensione agli infortuni fino a 2,1 volte maggiore.
a cura di Lorena Trabucco
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