Questo sito Web utilizza i cookie in modo che possiamo fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie sono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili. qui la nostra privacy policy
Blog
Il lato oscuro, l’ombra
- 21 Maggio 2014
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Condivisioni identificazione Presenza relazionarsi con gli altri terzo occhio Yoko
[Lil] Diverse persone, nella meditazione della settimana scorsa, hanno visto nei mei occhi delle qualità, come la curiosità e la dolcezza, che ho riconosciuto di avere. Che altri abbiano notato queste qualità e che successivamente io le abbia ritenute vere, mi ha toccato.
[Y] Spesso capita che gli altri notino in noi delle cose di cui noi non ci accorgiamo perché le abbiamo in OMBRA. L’OMBRA non è composta solo di aspetti negativi ma anche di aspetti belli della nostra anima. Ognuno di noi è in un processo evolutivo e di trasformazione continua. Nel procedere della vita, a causa dei condizionamenti familiari e sociali, ci costruiamo una lato che “mostriamo” agli altri e un lato che nascondiamo agli altri e anche a noi stessi. Quest’ultimo lo chiamerò OMBRA.
L’ombra è il “lato oscuro della forza” ma sempre di forza si tratta, non è separato né separabile… Infatti quando giudichiamo qualcuno o una situazione, da un lato ci illudiamo di esserne separati e dall’altro stiamo in realtà parlando di noi e dei nostri lati in ombra.
Tutto ci risulta più semplice quando dismettiamo questa pessima abitudine paragonarci agli altri, di giudicare, di giudicarci, di spettegolare, di dar la colpa e di sentirci in colpa.
Illuminare l’ombra è un processo arduo ma prezioso che con la Presenza e la Meditazione si rinnova tutti i giorni.
La buona notizia è che seppure temiamo i nostri lati d’ombra essi sono ricchi di risorse ed energia. Nell’illuminarli ci liberiamo dalle proiezioni che disperdono e distraggono la nostra energia all’esterno e finalmente cominciamo a dedicarci a far fiorire il nostro potenziale. E’ un lavoro profondo perché ci sono secoli di condizionamenti racchiusi nelle strutture psichiche di ciò che Freud chiamò il Super-Io, il Giudice supremo dentro di noi che ci fa sentire in colpa, ci dà i voti per ogni cosa, ci giudica continuamente.
LA BELLA NOTIZIA E’ CHE SI TRATTA SOLO DI FORME PENSIERO E IN QUANTO TALI SIAMO NOI STESSI A DARE AD ESSE FORZA OPPURE TOGLIERLA.
La nostra mente è duale valuta continuamente: buono/cattivo, bello/brutto, alto/basso ecc. questa è una sua funzione. La meditazione ci aiuta ad andare oltre questo livello duale. E’ così che impari a fluire momento dopo momento, dando il meglio di te.
Tu puoi scegliere CHI ESSERE in ogni istante. Dismettere il giudizio verso gli altri e verso se stessi è un passo importante e sarà una conseguenza del meditare.
[Val] Ho letto che nel giudicare distruggiamo ciò che stiamo giudicando e a lungo andare togliendo ogni cosa dalla nostra realtà ci troviamo in un mondo vuoto. Mentre una situazione si può valutare senza giudizio accettandola e vedendone il potenziale sviluppo, questo è diverso rispetto ad un giudizio.
[Y] Molto diverso. Aggiungo che di fatto c’è una differenza sostanziale tra il GIUDICARE ed il VALUTARE. Il valutare è neutro, è una funzione della mente e va bene, il giudicare invece ha un’energia che ti SEPARA, a volte anche distrugge. La separazione è un’illusione, per questo crea stati interiori di malessere, perché ti sposta da ciò che è Vero. Quando giudichi proietti dell’energia verso l’esterno ed infatti giudichi negli altri quello che ti riguarda. Tu non lo sai ma stai in realtà parlando di te.
Siccome “così fanno tutti” è ancora più difficile rendersene conto; ci si accorge quindi più facilmente dell’ombra degli altri, ma è molto difficile vedere la nostra. Giudicare è una delle abitudini mentali collettive che crea più sofferenza ed è una delle maggiori cause di dispersione di energia.
Quando giudichi invece di occuparti della cosa importante che ti riguarda, ti occupi dell’altro. Questo vale sia per i giudizi negativi che per quelli positivi.
Meditare significa portare la luce della consapevolezza ai lati oscuri che ci riguardano.
La mente collettiva in cui siamo immersi dà grande peso alla competizione e al confronto con gli altri. Lo impariamo a scuola, a casa, al lavoro …
Ora fai tesoro di questo insegnamento: ogni volta che ti paragoni ad un altro perdi te stesso, non puoi paragonarti a nessuno perché tu sei un essere speciale ed unico! E non puoi che essere te stesso 🙂.
Nel giudizio e nel paragone stai salendo una scala illusoria dove ci sono persone inferiori e persone superiori a te. Che fatica!
Una cosa è imparare dagli altri, un’altra è paragonarti agli altri.
Quando sei in contatto profondo con te tesso e il tuo valore intrinseco tutto questo non succederà più e non ti succederà più di giudicare e giudicarti.
[Dev] Sento che se non c’è più giudizio in me, non c’è nemmeno più la necessità di perdonare, perché non c’è niente da perdonare. Quando non c’è il giudizio nei confronti degli altri, qualsiasi cosa facciano, ciò che fanno è il meglio che possono fare, non mi viene neanche da perdonare perché non vedo colpa.
Se sto nell’accettazione di ciò che mi è stato fatto, scopro che è un istante, accade in un flusso, quello che succede può toccarmi, sì, ma lo lascio andare subito. Non può esserci rancore perché anche il peggior nemico ha camminato insieme a me e, in fin dei conti, se lo ho incontrato c’è un senso, forse per insegnarmi qualcosa e svegliarmi. Quando ho tolto il giudizio su me stessa, ed è stato un lavoro difficile, tutto il resto è sparito.
Ogni cosa parte da dentro e poi si espande fuori, quindi se vedo qualcosa che non mi piace fuori devo capire dove è dentro di me, un po’ come il fatto che se non riesci ad amare te stesso non puoi amare gli altri.
[Y] Namastè
Lascia un commento Annulla risposta
Devi essere connesso per inviare un commento.