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IL CORPO E IL “SENTIRE” COME ÀNCORA DEL QUI E ORA
- 10 Febbraio 2015
- Pubblicato da: admin
- Categoria: Uncategorized
Ritorniamo sul tema della volta precedente, per realizzare l’unità corpo-spirito, la non-dualità sensi e spiritualità.
I sensi e il corpo sono delle ancore dell’adesso, del qui e ora, della meditazione.
Puoi provarlo anche adesso mentre leggi queste righe, procedendo con una breve esperienza di meditazione guidata.
Per prima cosa assicurati di non avere distrazioni dall’esterno come telefonate o persone che ti possano interrompere.
Assicurati di avere il corpo rilassato. Inizia con qualche respiro profondo.
Può esserti utile chiudere gli occhi.
Tieni la spina dorsale eretta. Questo ti aiuterà a stare vigile.
In alternativa, scegli la tua posizione favorita per la meditazione.
Inizia con dei respiri profondi diaframmatici e porta l’attenzione all’addome. Osserva come si espande e si contrae leggermente con ogni respiro che entra e che esce.
Senti il corpo e prendi consapevolezza dei miliardi di processi che si svolgono al suo interno e che ne permettono il suo perfetto funzionamento, questi processi sono governati da una Conoscenza che opera indipendente da te, opera senza che tu debba o possa intervenire, opera proprio grazie al fatto che tu non puoi interferire. È come connettersi al Mistero a cui appartieni, ad un codice di programmazione divina, a cui non hai accesso, sai che c’è, ma non lo conosci. Prendi consapevolezza dell’intelligenza straordinaria che permette la tua vita ora, come evento unico e irrepetibile quale tu sei.
Seppure a volte ti senti infinitamente piccolo rappresenti il miracolo della vita stessa, di fronte al quale non puoi che inchinarti e meravigliarti.
Rivolgi la tua attenzione all’interno del corpo. Sentilo da dentro. È vivo? C’è vita nei tuoi occhi? nelle tue orecchie? nella tua bocca? nelle tue mani? nelle braccia? nel torace? nell’addome? nelle gambe? nei piedi?
Riesci a sentire il sottile campo energetico che pervade l’intero corpo e dona vita vibrante a ogni organo, a ogni cellula?
Riesci a sentirlo contemporaneamente in tutte le parti del corpo come unico campo di energia? Percepisci diversamente una parte dall’altra? Prendi consapevolezza.
Continua a concentrarti per qualche istante sulla percezione del corpo da dentro. Non pensarci. Senti… Rimani presente nel sentire, finché la percezione sarà chiara e forte. Arriva al punto in cui senti come se ogni cellula diventasse più viva.
Se hai un forte senso visivo, potresti avere un’immagine del tuo corpo come se diventasse luminoso. Anche se questa immagine ti può temporaneamente aiutare, presta più attenzione alla percezione più che alle immagini o colori che sorgono dentro di te. Entra in profondità nell’ascolto interiore del corpo: non pensarci, sentilo. Se ti sembra utile, usa volontariamente la visualizzazione della «luce» che ho descritto prima.
Quando percepisci chiaramente il corpo interiore come un singolo campo di energia, lascia andare, se possibile, ogni immagine interiore e concentrati esclusivamente sulle percezioni sensoriali.
Rimani presente, vigile, in pura presenza.
Porta la tua attenzione ancora più profondamente nelle sensazioni. Diventa Attenzione e Presenza. E’ così che arrivi al punto in cui non c’è più dualità tra te che osservi e percepisci e ciò che osservi, il tuo corpo; tra te e il tuo corpo. Questo è lo stato della Meditazione.
Ecco! Come il corpo si dissolve, nella pura presenza, andando profondamente nel corpo, il corpo si dissolve, il corpo si trascende. Rimani in questo stato fino a quando ti senti a tuo agio.
Quando decidi di ritornare inizia con il sentire nuovamente i confini del corpo fisico, ritorna a sentire il respiro che entra e che esce, e riapriti all’esterno gradualmente, infine apri gli occhi.
Guarda intorno quello che ti circonda per qualche minuto come se fosse la prima volta che vedi la stanza in cui sei, forme e colori, senza dare significato a nulla, e, mentre fai questo, continua a sentire il corpo da dentro.
Quando la tua consapevolezza è diretta all’esterno, sorgono la mente e il mondo.
Quando è diretta verso l’interno, realizzi la tua propria Fonte e ritorni a casa nel non manifestato.
Quindi, quando la tua consapevolezza ritorna al mondo manifestato, riassumete la forma-identità che avevi lasciato temporaneamente. Allora hai un nome, un passato, una situazione di vita, un futuro.
Dopo anche pochi attimi di Meditazione, dal punto di vista essenziale, non sei più la stessa persona che eri prima. Hai intravisto una realtà dentro di te stesso che non è «di questo mondo», anche se non è separata da questo mondo, proprio come non è separata da te e dal tuo corpo. Allora tutto assume internamente un ordine differente: distingui chiaramente ciò che è davvero essenziale, prioritario e importante per te e senza sforzo alcuno lasci andare il superfluo, l’inutile, l’irreale.
Y
2 commenti
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Non e sempre facile perché poi non funziona più la dimensione spirituale. Senza le forze che fai. Nessuno può comprendere mai i nostri voli e sofferenze. Senza voglia di fare anche se ti sforzi. Sono stata trent’anni in una camera senza cambiare nulla. Soffrire per sempre paola
Sono Paola oggi io credo che sono arrivata a questo punto. Credo che ognuno ha scoperto che non è solo l inconscio, la malattia, la morte noi abbiamo scoperto l origine ed il mistero della vita. L uomo quando muore non c e più. Noi abbiamo amato gli esseri che ci hanno preceduto. Ogni giorno dall inizio del mo viaggio non capibile danessuno io ho parlato sempre con il mio essere superiore. Pensare che da una cellula nasce tutto. Nonostante la nostra morte da uomini il nostro servizio e stato quello di trasmettere tutto quello che abbiamo vissuto. Noi abbiamo fatto tutto da noi. Le persone ci vedono guardare il cielo perché abbiamo scoperto tante cose. Io devo tutto alle forze nonostante il dolore. La perdita nostra non sempre dovuta a causa nostra. Quando abbiamo sofferto quando ci sentivamo colpevoli per questo viaggio. Ognuno ha lavorato da solo oppure in collegamento con chi attraversava la stessa cosa. Siamo morti davvero però sapere che qualcuno ci guarda. Io ho lottato sola in una città obsoleta, malata e contorta.credò che siamo stati stupendi ogni giorno nonostante tutto. Io non ho mai scritto comunicato. Abbiamo tanto sofferto e pagato. Noi abbiamo visto e conosciuto tutto. Io preferisco il silenzio. Il gene umano non ammette queste rivoluzioni necessarie alle volte per molte cose. Non solo la morte di un uomo. Ma per l equilibrio del cosmo che governa l uomo. Non è un viaggio d fantasia della costruzione di una mente malata. Credo che noi dovevamo fare questo viaggio non per migliorarci diventare buoni.avevamo capacità che molte persone non avevano. Nonostante le disgrazie. Nessuno deve sentirsi colpevole dei propri atti. Credo che sia a descrizione dell essere parlarne o meno. Perche davvero al di la esiste qualcosa. Hanno rispettato la nostra volontà di uomini sino in fondo. Io devo ringraziare me stessa. I mie studi il mio modo di ricerca e di analisi. Loro si sono fidati di noi. Io sono stata me stessa. Pero ho sempre capito tutto. Io non mi sento una canzone o un disco. Dopo trentanni di silenzio vivi il silenzio. Siamo visti da tutti perché abbiamo mantenuto il silenzio assoluto. Noi abbiamo lasciato un impronta di molte cose. A me manca qualcuno come. La calabria ha un dna chiuso e ostile. Sono quella che con i suoi messaggi ha sostenuto attimi molto particolari. Credo che sarebbe bello incontrarsi perché poi rimaniamo i pazzi della comunità per gli altri. Per me non è un sogno o magia e pura realtà. Siamo cambiati perché sappiamo il male che ci ha fatto l uomo. Siamo stati noi tenendo fede alla nostra vita come non mai. Sono gli altri che ci guardano con compassione e con paura. Ognuno ha avuto solo se stesso e si e fidati di sé. Nel momento brutto noi abbiamo scoperto tutto. Belle persone del passato non eroi o guerrieri o pazzi credo che ognuno aveva capito già. Siamo sparsi davvero nel mondo. Comunque grazie perché abbiamo una mappa con le nostre notizie.ciao paola