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ESSERE SÉ STESSI DAVVERO
- 14 Giugno 2019
- Pubblicato da: Admin
- Categoria: accettazione Uncategorized

Siamo unici e irripetibili: nemmeno due gemelli monozigoti sono perfettamente uguali, le loro differenze fisiche potranno rimanere sottili, come ad esempio le impronte digitali e poco altro, ma non saranno mai del tutto identici.
Eppure la più grande sfida della vita umana sembra risiedere nell’avere il coraggio di Essere Sé Stessi.
Cosa sfugge ai più? Perché la libertà di essere sé stessi appare come un lusso irraggiungibile?
La vita scorre ma a volte l’impressione è che essa vada così veloce che ci sembra di inseguirla. Ciò succede quando perdiamo la consapevolezza di essere il soggetto e non un avverbio o un aggettivo della nostra vita. La trappola è sottile e sta nell’identificarsi nei ruoli che la vita ci chiama a svolgere. Noi siamo nati per agire nei ruoli: lì possiamo dare il meglio di noi; tuttavia è necessario andare oltre ai tanti ruoli che ci capiterà di recitare in questo grande teatro che è l’esistenza. Si vive infatti la vita di un figlio, una figlia, di una madre, di un padre, di un marito, di una moglie, di un lavoro, di una professione … e presto si diventa vittime delle aspettative del mondo esterno e degli altri. E poi si fa sì che gli altri diventino vittime delle nostre aspettative. Questa è purtroppo la causa di tanto senso di inadeguatezza di cui molti soffrono. Per questo uno dei primi passi è fare pace con sé stessi e non cadere nelle trappole sottili delle aspettative.
“Tu non puoi essere altro che te stesso. Allora rilassati. L’esistenza ha bisogno di te così come sei” Osho
Questa unicità che ci viene donata alla nascita è il bene più prezioso. La vita stessa ci ha creati esattamente così come siamo. Riconoscere questo è mantenere acceso il fuoco vitale che arde dentro di noi. L’unicità fa paura perché significa essere diversi e abbracciare la nostra perfetta imperfezione. La diversità ti mette faccia a faccia con la solitudine esistenziale e così pochissimi vanno a fondo di questo essere unici. Essere sé stessi implica coraggio.
Implica non affogare nell’inseguire delle mete, non ripetersi nella routine, implica scegliere e a volte accettare di sbagliare, implica farsi domande in continuazione. Soprattutto implica non perdere l’unico vero appuntamento: quello con l’Essere. Implica vivere nel travaglio luminoso del continuare ad andare in profondità a ri-scoprire la propria unicità.
Cosa significa Essere Sé stessi? Significa essere spontanei, naturali, autentici.
“Quando ti fiderai di te stesso, saprai come vivere” Goethe
Ci vuole il coraggio di Essere e superare quell’intima paura di non poter essere amati se siamo noi stessi. Ed è così sciocco! Tutti noi vogliamo essere amati: non per quello che rappresentiamo (ruoli, ricchezza, potere) ma per quello che siamo. Solo allora ci possiamo sentire davvero amati. Vogliamo essere amati per ciò che siamo ma se abbiamo il coraggio di andare in profondità scopriamo in verità di essere … niente.
Ecco un dettaglio non da poco per essere sé stessi: lasciarsi affondare nel Vuoto dell’Essere. Io sono vuoto, e più so di essere vuoto più sono in profondità e più mi riconosco nel bene massimo che sono in quanto vita stessa.
Questa realizzazione è sorprendente e divertente perché c’è solo il Vuoto, quella profondità che scintilla di nulla e che attende il nostro respiro, il tuo, il mio e non quello di qualcun altro. E ti può essere rivelato tutto questo osservando il tuo respiro, e ti puoi connettere con tutto l’amore che sottende la vita, attraverso il respiro. È lì che trovi ogni risposta che cerchi. Non esistiamo in quanto frutto del caso, non siamo indifferenti: l’esistenza ci ha voluti esattamente così come siamo, e noi, proprio noi così come siamo, facciamo la differenza. Ogni cosa nell’intero universo è frutto di un amore sconfinato. Ogni cosa: la luna, le stelle, le nuvole, il mare, gli alberi, gli uccelli, ogni cosa è parte unica della danza della vita e noi tendiamo a dimenticarlo inseguendo i nostri scopi privati. In ultima analisi questo nostro senso di separazione è solo un’illusione costruita dalle paure della mente egoica.
E quando il senso di separazione, che si accompagna sempre alla paura, ha il sopravvento, allora puoi ricordarti quanto lo Yoga e la Mindfulness ti possano aiutare a riconnetterti.
Tra le tante tecniche meditative tradizionali se ne annoverano moltissime che utilizzano il Suono.
Il suono è un tramite potentissimo; eleva lo stato di coscienza, purifica la mente e connette profondamente alla terra. Come dice John Coltrane “Non c’è mai fine, ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c’è la necessità di purificare sempre questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo”
Per ritrovare la connessione puoi anche solo ascoltare una buona musica meditativa. Ascolta quel brano musicale che ami e lasciati portare dai suoni nello spazio infinito e puro che è dentro di te e che è lì, è sempre stato lì, per essere ascoltato.
a cura di Lorena Trabucco Yoko
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