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ELOGIO ALLA LENTEZZA, ELOGIO ALL’IMMOBILITA’
- 23 Gennaio 2019
- Pubblicato da: Admin
- Categoria: Consapevolezza Felicità Meditazione Mindfulness Presenza silenzio Yoko

Per il nostro benessere è necessario imparare a rallentare e fermarsi.
È ormai esperienza diffusa come la tecnologia ci fornisca di continuo strumenti sempre nuovi in grado di far risparmiare tempo, ma è piuttosto buffo constatare come poi quel tempo guadagnato venga utilizzato per fare ulteriori cose, con il risultato che la vita diventa ancora più frenetica e stressante. Bisognerebbe invece, ogni tanto, per cominciare, prendersi tutto il tempo necessario per imparare a rallentare e a volte proprio fermarsi.
Pensiamo ad esempio alla musica: il silenzio, un vuoto all’interno di un brano, che diventa il ritmo di una melodia, rappresenta una pausa temporanea che contribuisce a dare un senso, è indispensabile a reggere il discorso musicale. Senza quella sospensione, quel momento di silenzio, la struttura del pezzo crolla. E anche nel linguaggio funziona così: con le virgole, i punti e i due punti aiutiamo chi ci ascolta, a riflettere su ciò che stiamo dicendo, rendendolo più comprensibile.
Rallentare e fermarsi è importantissimo.
Serve ad allentare le tensioni, ad essere più creativi e sembra faccia anche bene all’amore. All’amore come verbo “amare”, sé stessi, gli altri, la vita.
È capitato a tutti di apprezzare il dolce far niente, passeggiando senza meta o abbandonandosi su una poltrona, o in un momento di attesa…
Nel nostro vivere quotidiano oggi sembra che il tempo non sia mai abbastanza e anche durante una vacanza risulta poi difficile rallentare e riposare interiormente.
Fermarsi invece è ozio creativo: nel suo significato latino originale (otium) è qualcosa di cui c’è ancora più bisogno che nei tempi antichi. Interrompere il flusso di lavoro, prendersi una pausa, aiuta a mettere in ordine le idee, a sentirsi soddisfatti e a ritrovare la motivazione per continuare con ancora più entusiasmo e gioia.
Il “tempo vuoto” è davvero un tempo prezioso.
Quando si presenta un momento libero la nostra mente cerca subito un modo per poterlo riempire e diventa necessario dunque re-imparare a gustare il vuoto positivo.
Le persone iperattive, se da un lato sono in grado di saper fare tante cose contemporaneamente, vivono in una frustrazione continua, alla perenne e spasmodica ricerca di un appagamento che non arriva mai e a cui si aggiunge la stanchezza del portare avanti tanti impegni.
Qualche momento di STOP può perciò rappresentare un importante investimento in benessere fisico e mentale.
Con lo Yoga e la Mindfulness si impara a rompere il circolo vizioso dello stare costantemente in attività e si considera, inizialmente come possibilità e poi come una buona abitudine, il prendersi dei momenti in cui rallentare e fermarsi, riscoprendo il piacere di essere spensierati e senza nulla da fare.
Ciò può portare a molti benefici come un rafforzamento del senso d’indipendenza, dell’empatia, dell’autostima, dell’amare e del buon umore. Si impara a trovare sempre più tempo per riconoscere e fare ciò che piace e lasciarsi sorprendere da ciò che accade.
Anche l’amare ha bisogno di lentezza: esige cura e pazienza e, per coltivare e rigenerare al meglio questo importante aspetto della nostra vita, occorre valorizzare un tempo “vuoto” nel quale racchiudere l’ascolto di sé stessi e dell’altro. La nostra cultura romantica è limitata e ci impone di considera l’amore soltanto dal punto di vista dell’entusiasmo. Invece bisognerebbe considerare l’amore per quello che è, amare, ovvero un’abilità da coltivare. Fermarsi è collegarsi con la nostra essenza, ci porta ad avere una maggiore consapevolezza di noi stessi e, cosa molto importante, ci dà un’energia e una forza incredibili.
Quando si scopre questo si impara a dare priorità a questo tempo di pausa, tutti i giorni, anche se per poco, senza preoccuparsi se all’inizio non si riesce a sentire niente di speciale: è con la pratica costante che si riesce a sentire e ascoltare ciò che l’Io più profondo ha da comunicare.
Rimarrai sorpreso scoprendo quanto sia diverso ciò che il tuo Io più profondo desidera rispetto a quello che vuole la tua mente in superficie.
La Mindfulness può essere praticata sempre: mentre si lavora, mentre si cammina o mentre si parla con qualcuno o ogni qualvolta si decida “semplicemente” di stare in una situazione con un atteggiamento di connessione, apertura, scambio e dialogo.
Nella pratica dello Yoga e della Mindfulness si entra in uno spazio ricettivo in cui si sospende ogni giudizio, allora niente è insignificante o banale: anche l’azione più semplice percepita nella consapevolezza ha un estremo valore e significato.
Lorena Trabucco Yoko – Centro Yoga Yoko
“Puoi vedere le mie cinque dita, ma qualcuno può vedere i cinque spazi vuoti tra le mie dita. Normalmente non si vedono gli spazi, si vedono le cinque dita. Ma gli spazi sono più reali: le dita possono esserci o non esserci, gli spazi rimangono. Tra i suoni di una musica ci sono spazi di silenzio. La musica autentica non sta nei suoni ma negli spazi. I suoni vanno e vengono; gli spazi rimangono. E la musica può renderti più consapevole degli spazi vuoti in modo più bello che niente altro; dunque devo dire che la musica viene dal silenzio”
Osho
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